La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Se vogliamo trovare del bello (e ce n’è) nel calcio del Terzo Millennio, potremmo dire che per un club di vertice i sogni impossibili non esistono quasi più. In una Roma che pure manca dalla Champions da 2019, adesso giocano stelle come Dybala e Matic, mentre la rosa nella scorsa stagione è stata rafforzata dallo sfortunato Wijnaldum e da Belotti.
Come è stato possibile? Perché a un certo punto della loro carriera l’incrocio magico fra contratti in scadenza e voglia di nuove sfide, così come un contratto ancora lungo e il desiderio di rilanciarsi, possono portare a convenienti svincoli a parametro zero oppure prestiti. In questo il general manager Tiago Pinto si sta dimostrando un artista, e non solo per ciò che riguarda il risultato finale, ma anche per un altro fattore: il tempismo.
Il rischio, infatti, è che per calciatori di alto livello si inneschino aste sugli ingaggi. Ebbene, come è stato reso noto dal club, nella scorsa stagione il monte stipendi è stato addirittura eroso. Non basta. Il futuro che si sta costruendo ancora una volta intorno a Mourinho ha già preso ritmi indiavolati, sempre nel segno (per ora) degli svincolati. Non sono certo molte le squadre che, al 16 giugno, abbiano gia due rinforzi pressoché sicuri in squadra. La Roma li ha già: Aouar e Ndicka. E se arrivasse in prestito addirittura anche Scamacca, l’alba del nuovo mercato sarebbe davvero Special.