Corriere della Sera (G.Piacentini) – Da una parte c’è il grande amore per la Roma e la ritrovata empatia con la squadra, che ha portato a due sold out consecutivi e ad una percentuale di riempimento dell’Olimpico superiore al 90%.
Dall’altra una serie di cori inaccettabili prima contro il Napoli (discriminazione territoriale, puniti con 10 mila euro di ammenda, mentre per quelli razzisti contro Osimhen c’è un supplemento di indagine) e poi contro il Milan che hanno portato alla chiusura per un turno della curva Sud. La pena, scrive il giudice sportivo nel dispositivo della sentenza, è “sospesa per il periodo di un anno” ma alla prossima infrazione la squalifica sarà raddoppiata.
[inline]
[inline2]
Ad aggravare la situazione per la Roma ci sono i “buu” (“cori di discriminazione razziale” si legge nel comunicato) rivolti a Kessie da parte della curva intera. La Roma non ha ancora deciso se presentare ricorso perché gli avvocati del club stanno studiando le motivazioni del giudice sportivo, che presentano delle incongruenze: non ci sarebbe stata nessuna richiesta da parte degli ispettore della Figc di far leggere un avviso dopo i cori contro Kessie, come scritto nella motivazione del giudice.
Non è stata una serata facile nemmeno per José Mourinho. Non rilasciando dichiarazioni sull’arbitro Maresca ha evitato la squalifica e quindi sarà in panchina domenica (ore 12.30) a Venezia, ma non la multa di 10 mila euro “per avere, al termine della gara, in prossimità dell’ingresso dello spogliatoio dell’arbitro, assunto nei confronti del medesimo un atteggiamento ironico, proferendo parole irrispettose”. Anche in questo caso la Roma non ha ancora deciso se fare ricorso.