Roma, il cuore non basta. Sfuma il primo obiettivo

Tuttosport (S.Carina) – La partita del cuore non basta. La Roma esce a testa alta dall’Europa League non riuscendo a ribaltare il 2-4 dell’andata. All’Olimpico con il Lione finisce 2-1, ma il rammarico è tanto. Sia per quanto accaduto nella gara di ieri sera, dove i giallorossi hanno creato tantissimo, sia ripensando al gol di Lacazette dell’andata, arrivato in pieno recupero. Senza considerare l’abitro Kassai che annulla un gol valido a Dzeko e non fischia un rigore per un tocco con la mano di Tousard. Il primo obiettivo della stagione viene meno e ora, se Spalletti vorrà dar seguito al suo proposito («Resto solo se vinco»), dovrà provare la rimonta in Coppa Italia contro la Lazio. La Roma esce dal campo con l’Olimpico che applaude, ma ad El Shaarawy non può bastare: «Dispiace perché ci credevamo molto. Ora speriamo nella Coppa Italia». Orfana di Pallotta sugli spalti, sbarcato all’aeroporto di Ciampino ma colpito da una febbre in extremis, la Roma parte fortissimo. Al 7′ è clamorosa la traversa di Ruediger che dopo aver preso posizione in area, sceglie la potenza. Pallone che torna in campo e Salah di testa impegna Lopes che dopo quattro minuti si ripete in uscita sull’egiziano. Il Lione è alle corde ma come all’andata, la Roma viene punita al primo affondo francese da un colpo di testa di Diakhaby che brucia Manolas.

Sembra già finita dopo un quarto d’ora ma la partita continua a ricalcare incredibilmente il copione della settimana prima in Francia. Non passa un minuto, infatti, che Strootman pareggia in mischia. L’inerzia psicologica torna alla squadra di Spalletti che impiega un po’ a rifarsi pericolosa. Quando lo fa, però, Strootman si divora il 2-1 calciando due volte sul portiere francese. Spalletti si dispera. Lo farà anche prima dell’intervallo quando un tocco di mano di Tousard non verrà sanzionato. L’incognita della ripresa è se la Roma riuscirà a mantenere i ritmi forsennati del primo tempo. Lopes si esalta su Nainggolan ma con il passare dei minuti la lucidità viene meno. Spalletti si gioca la carta El Shaarawy. Fuori Peres, difesa a quattro e tutti all’arrembaggio. Ed è proprio il neo entrato a recuperare un pallone ormai perso e a provocare l’autogol di Jallet. Il 2-1 è una scarica di adrenalina che risveglia anche l’Olimpico e l’ex milanista che sfiora il 3-1. Il disastroso Kassai annulla il gol-qualificazione a Dzeko per un fuorigioco inesistente. Entra anche Perotti, Roma con quattro attaccanti e Alisson salva due volte su Tolisso e Lacazette. A otto minuti dalla fine in campo anche Totti e il portiere giallorosso si esalta nell’uno contro uno fermando Cornet. L’ultimo sussulto un tiro di Dzeko. La Roma è fuori, Spalletti più lontano.

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