Pagine Romaniste (R. Gentili) – La carta che la dava favorita diventa cenere. Il destino è nelle mani di ognuno di noi. La Roma lo prende, lo accartoccia e lo getta via. Tutto da sola. Mostrando indolenza e non percependo che il cammino avrebbe potuto essere di quelli che aiutano a cullare i propri sogni, i giallorossi lasciano sul prato dell’Olimpico – sold out – il biglietto della semifinale di Coppa Italia alla Cremonese che passa 1-2.
Il ballo horror è aperto dall’assolo psichedelico di Kumbulla. Molle sul retropassaggio, non il migliore, di Mancini, il difensore albanese appoggia palla per l’avanzata di Dessers. Il centravanti grigiorosso entra in area, Rui Patricio cerca di non toccarlo ma il belga-congolese va a terra. Dal dischetto l’ex Feyenoord, beffa nella beffa, non sbaglia. Memore di Tirana, esulta beffardamente sotto l’encomiabile Curva Sud.
Mourinho va negli spogliatoi cinque minuti prima della fine del primo tempo. Prepara i cambi e la difesa a 4. Risultato? Raddoppio Cremonese. Su autogol. Okereke sfugge a Ibanez e crossa: Celik devia in porta. Il fato sarà avverso, la Roma però poco fa per aiutarsi: tre volte davanti alla porta, sempre fuori. E quando le speranze di rimonta non si smorzano lentamente sul fondo, trovano il palo con Abraham. Alla fine, Bleotti viene premiato.
Passo indietro gigantesco. Nella percezione della rosa e nelle ambizioni. Ed in tutto questo c’è il marasma Zaniolo.
LE PAGELLE
Rui Patricio 5,5 – Tenta di schivare fino all’ultimo Dessers, ma l’ex Feyenoord cade e lui viene ammonito. Individua l’angolo, non l’altezza. Ritorna il fuoco amico, emesso da Celik.
Mancini 4,5 – Tsdjout e il noto Dessers si scambiano e gli aleggiano attorno – ma anche davanti e dietro – facendolo traballare. Con Cristante libero a destra e praticamente davanti a sé, affida a Kumbulla un pallone che Dessers aveva già letto. Esce (anche) per l’ammonizione. (Dal 46’ Smalling 5 – Subito errore alla prima chance, sul raddoppio avanza troppo. Estratto per accorciare le distanze, manda a lato).
Kumbulla 3,5 – Teoricamente non c’è due senza tre. Ma la terza gara del 2023 annulla gli elogi ottenuti. Scarabocchia il controllo, Dessers è appostato e se ne va. Resta confuso. (Dal 46′ Zalewski 5 – In sofferenza, quando attacca e quando difende).
Ibanez 4 – Non è una delle tipiche serate “no” ma neppure di quelle che lo esaltano. Ritmi bassi, vi si adagia fin troppo ed è assopito. Scivola sulla progressione di Okereke: arriva il raddoppio.
Celik 3,5 – Lo stop forzato di Napoli blocca la lenta crescita accennata da inizio anno. Chi bussa alla sua porta non lo trova mai in casa. Grottesco che sia presente e puntuale sull’innocuo cross basso, svirgolato e mandato in porta.
Tahirovic 4 – Scivola a sinistra e si libera sempre. Coraggioso nel chiedere palla sbracciandosi, trema davanti a Sarr e lo colpisce in pieno. Da qui entra in cortocircuito e si attiva un susseguirsi di imprecisioni. (Dal 59’ Abraham 5,5 – Serve anche lui per cercare la disperata rimonta, trova il palo).
Cristante 5,5 – La Roma arriva, seriamente, in area grigiorossa solamente con i suoi lanci. Dà le coordinate a Tahirovic, che non sa leggerle; riprova con Belotti il quale pasticcia. Solido davanti, finisce il primo tempo in confusione. Affrettandosi a battere una punizione, regala palla davanti all’area. (Dal 46’ Matic 5,5 – Inventiva, non a sufficienza per scuotere il mortorio che si trova attorno).
El Shaarawy 5 – Mou batte il ferro caldo e lo mette a sinistra. Disinteressato a spingere, cura le operazioni difensive. Nella ripresa è in avanti: all’inizio sfiora il pareggio, poi arriva il raddoppio.
Pellegrini 4,5 – Non si tira indietro e rimane nell’undici. Già malconcio, i continui falli di certo non aiutano. Sulle relative punizioni, non riesce a creare pericoli. Con Dybala, e gli altri, in campo si scioglie. Dai piazzati arrivano sussulti, prende fiducia e si esibisce in una rovesciata appoggiata in angolo da Sarr.
Volpato 5 – Sincronizzato su altre frequenze, è corpo estraneo al match. Vi entra dal 20’: tocca le corde che fanno vibrare la Roma. Ma non quelle della mente di Mourinho, che lo fa accomodare in panchina. (Dal 46’ Dybala 5 – Non inverte alcunché).
Belotti 6 – Buco nero: ogni pallone che gli arriva torna indietro. Cercato per avanzare, costringe ai rientri. Il suo dagli spogliatoi è energico: trova il gol della bandiera.
Mourinho 3,5 – Annulla il turn over scelto, cala tutti gli assi e la difesa a 4. Rimane tutto sulla carta, come quella di uscita della Roma in Coppa Italia. Passo indietro gigantesco che indirizza la stagione.