La Repubblica (F. Ferrazza) – La decisione attesa è arrivata. Il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, ha emesso la squalifica per la curva della Roma, con la condizionale per un anno. Tradotto, significa che la chiusura del settore che ha intonato un coro di chiara discriminazione razziale nei confronti di Ibrahimovic, è sospesa in maniera condizionata al manifestarsi di altri atteggiamenti ritenuti illeciti. Alla prossima infrazione che dovesse avvenire entro un anno, quindi, la squalifica sarebbe di due turni.
Alla base del provvedimento, la preoccupazione e la richiesta di intervento agli arbitri da parte vertici del calcio italiano, impegnati fattivamente a riportare la capienza negli stadi al 100% nel breve periodo. Gli episodi di razzismo e di discriminazione territoriale rischiano di macchiare il campionato di Serie A, diventando una piaga sempre più larga all’interno di uno sport che sta riaprendo i battenti ai tifosi dopo il pesante periodo di chiusure legate al Covid. Per questo l’intervento nei confronti della Roma e della sua tifoseria arriva in maniera così dura.
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Oltre ai cori razzisti rivolti all’attaccante del Milan, che hanno portato l’arbitro del match di domenica sera, Maresca, a richiedere tramite il quarto uomo “che fosse diffuso l’annuncio previsto in questi casi” dagli altoparlanti per due volte, ad aggravare la posizione della curva sud giallorossa, sono stati gli ululati rivolti a Kessie, finiti sul taccuino degli ispettori federali al minuto 35 del secondo tempo.
Il direttore di gara ha prima ammonito Ibrahimovic per aver esultato in maniera provocatoria con le braccia larghe nei confronti del settore romanista, poi ha annotato tutti i momenti della gara in cui si alzava il coro discriminatorio, inserendo infine nei suoi appunti anche il comportamento di Mourinho. Il tecnico portoghese dovrà infatti pagare 10 mila euro di multa per aver assunto, nei confronti dell’arbitro, “un atteggiamento ironico, proferendo parole irrispettose”.