TuttoSport (B.Ciullini) – Il goleador che non ti aspetti, l’eroe per caso, Milan Badelj, che a 7′ dalla fine sblocca una sfida importantissima per la Fiorentina quanto per la Roma per provare a dare una svolta al loro turbolento inizio di stagione. Ci riescono i viola, col cuore e la voglia di scaldare i propri tifosi e ricominciare a correre da protagonisti, come un anno fa. «Avevamo bisogno di una grande vittoria come questa per riconquistare la fiducia della città e dei tifosi. Dobbiamo andare avanti così , è un successo meritato» dice raggiante a fine gara il centrocampista croato, al 3° gol in tre anni in viola. Anche Sousa voleva questi tre punti, sbaglia qualche scelta iniziale ma voleva sfatare il tabù giallorosso e se la sua squadra fatica a segnare è vero anche che al momento ha la difesa migliore: appena due gol subiti, zero al Franchi. Anche la Roma voleva vincere per scrollarsi di dosso le critiche di squadra umorale che si porta appresso, per agganciare il Napoli in vetta, per tenere quieto l’ambiente. Ci ha provato, ha colpito un palo sullo 0-0, invocato un rigore, protestato per l’irregolarità della rete di Badelj. Ma, davanti a Pallotta, pur dopo una buona prova, non riesce a evitare il primo ko in campionato.
SCELTE – Nella Fiorentina è fuori ancora Bernardeschi, quarta volta di fila. Sousa gli preferisce Tello (deludente) salvo ricredersi nella ripresa. Inizialmente il tecnico lusitano sceglie di affidarsi al solito modulo: niente doppia punta come col Paok ma il solo Kalinic sostenuto da Ilicic e Borja Valero. Nella Roma non c’è tra i titolari Totti (entrerà nel finale, e non porterà stavolta fortuna ai suoi) ma era parso chiaro nella pepata vigilia di Spalletti: c’è Dzeko, dosato in Europa, con Perotti e l’ex Salah, Nainggolan dietro il tridente, De Rossi e Strootman davanti alla difesa dove Fazio viene preferito a Juan Jesus. I viola provano come sempre a tessere la loro tela ma il gioco è farraginoso e Kalinic soffre di solitudine. La respinta di Tatarusanu su Dzeko e il sospetto contatto fra Tomovic e il bosniaco che fa gridare la Roma al rigore danno una svegliata alla Fiorentina che però non sfrutta quel che poco che crea, neppure quando gli avversari concedono spazi. La prima vera occasione viola è a inizio ripresa quando Manolas salva su Kalinic che poi spreca davanti la porta, nel mezzo l’affondo di Perotti neutralizzato da Tatarusanu.
CUORI FORTI – Nonostante le energie spese è sempre battaglia, i ritmi restano alti, la gara in bilico. Sousa inserisce Benardeschi e Babacar, Spalletti replica con El Shaarawy (per il fischiatissimo e inconcludente Salah) e Totti al quale basta il primo pallone per mettere i brividi alla squadra viola e acclamare il popolo giallorosso. E’ un finale da cuori forti: la Roma sfiora il gol con Nainggolan che colpisce il palo, la Fiorentina lo trova subito dopo con Badelj: fa festa il popolo viola mentre i giallorossi protestano per il fuorigioco di Kalinic al momento del tiro del croato non ravvisato dal guardalinee Vuoto. Spalletti gioca la carta Iturbe ma l’assedio finale è inutile.