La Repubblica (M. Pinci) – Sarà che nei muscoli e nella testa correvano ancora fatiche ed emozioni di giovedì sera, della Conference League. Sarà che la testa è inevitabilmente proiettata al 25 maggio e alla finale di Tirana. Sarà, per la Roma, che la Fiorentina ha avuto decisamente più voglia di lei.
In un campionato infiammato dalle corse per scudetto e salvezza, c’è da scaldarsi ora anche per chi troverà un posto in Europa. Quella del Franchi, in realtà, è durata in pratica 5 minuti, di cui due trascorsi tra un tocco sulla linea dell’area romanista di Karsdorp a Gonzalez e il momento in cui Gonzalez ne ha fatto il rigore del vantaggio viola: bisognava allargare di molto l’immagine per rintracciare un contatto.
Ma all’arbitro Guida, che Mourinho a settembre aveva definito “non all’altezza“, è bastato un replay per convincersi che quel tocco fosse da rigore. Inevitabile chiedersi, quando dopo una decina di minuti la squadra arretrava spalancando a Bonavenutra il comodo bis, se non fosse stato un azzardo confermare dieci undicesimi della squadra che aveva dominato il Leicester solo 4 giorni prima.
Ora la Fiorentina ha agganciato Roma e Atalanta al sesto posto. Mourinho si consola col ritorno di Spinazzola, 311 giorni dopo la rottura del tendine d’Achille. Giusto qualche minuto al 90′. Per sentirsi un calciatore.