Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Venticinque milioni sono tanti per un club sotto Financial Fair Play, ma il nuovo sponsor sulla maglia della Roma non ha ricevuto solo applausi. Al contrario, è diventato un caso politico. Riassunto delle puntate precedenti: la Roma trova l’accordo per la sponsorizzazione della maglia con diverse autorità dell’Arabia Saudita: Ministero della Cultura, Autorità Generale per l’Intrattenimento, Autorità Generale per lo Sport e Saudi Exhibition and Convention Bureau, sotto la guida del principe ereditario Mohammed bin Salman.
L’evento da pubblicizzare è la Riad Season, maxi manifestazione da 5 milioni di visitatori nel 2022. Quest’anno, con inizio il 28 ottobre, tra le attrazioni ci saranno un concerto di Shakira e l’incontro di boxe tra il campione WBC dei pesi massimi Tyson Fury e il campione UFC Francis Ngannou. A breve anche due amichevoli dei gaillorossi Roma (che apriranno a Riad un Roma Point) in Arabia Saudita. Il problema è che Riad è in corsa con Roma per l’organizzazione di Expo 2030. Il Campidoglio ha un accordo con la coreana Busan: chi non va al ballottaggio “regala” i suoi voti all’altra, ma Riad resta favorita e adesso avrà il suo nome anche sulla maglia della squadra con il nome Roma.
Il sindaco Gualtieri è stato avvisato lunedì sera, a cose fatte. In un primo momento non gli era chiaro che sulla maglia della squadra di cui è tifoso ci fosse proprio il nome Riad. Così ha richiamato lui. Tutto vero. Per usare un eufemismo, il Campidoglio l’ha appreso con sorpresa. “Ma allora ci temono seriamente – ha commentato ieri il sindaco –. Noi siamo Davide e loro sono Golia, come dimostra l’immensa capacità di spesa, compresa la scelta di venire a sponsorizzare la As Roma. Come andrà la partita di Expo non lo so. So che noi ci batteremo fino alla fine senza timore e che ogni tanto, come insegnano i racconti biblici, le cose vanno diversamente dai pronostici…”.
Sulla vicenda si è lanciata Viriginia Raggi, ex sindaca e ora presidente della Commissione capitolina Expo2030: “Una volta tanto Gualtieri si faccia sentire e provi a fare il sindaco. Ovviamente non c’è alcuna intenzione da parte della società giallorossa di danneggiare la candidatura di Roma, ma in molti hanno giudicato la scelta inopportuna. Sarebbe bello se la Roma mettesse sulle proprie magliette il logo di Roma Expo2030 per dare un segnale di sostegno alla nostra candidatura. Potrebbe farlo anche la Lazio. Tutti i romani ne sarebbero orgogliosi. Possibile che il Campidoglio non fosse a conoscenza di nulla?”.