Roma, con il Barcellona per superare la sindrome delle big

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Repubblica.it (M. Pinci) – La vittoria sulla Juventus aveva già dato un indizio. Ora la Roma è attesa alla prova definitiva: il Barcellona offre a Rudi Garcia l’occasione per mettersi alle spalle, una volta per tutte, il complesso delle big. Un complesso che negli anni lo aveva esposto a una serie di capitomboli, spesso anche piuttosto rumorosi, al cospetto delle grandi d’Europa. E non solo. Paradigma della tendenza il ko per 1-7 incassato lo scorso anno dal Bayern. “Quella partita ci ha insegnato ad affrontare gare così impegnative“, disse De Rossi. Ora la squadra può dimostrarlo sul campo, davanti ai signori d’Europa.

SINDROME DA BIG ALL’ESAME DI LUIS – Sette punti, cinque gol realizzati da cinque marcatori diversi, un pomeriggio da prima della classe: in ciociaria non avrà brillato, ma la vittoria di Frosinone regala alla Roma un weekend di sorrisi. Il modo ideale di trascorrere le ore che la separano dall’esordio di mercoledì sera in Champions contro il Barça. Un nome, quello della squadra di Luis Enrique, che mette paura solo a sentirlo. E non solo per i numeri dell’ultima stagione. La Roma nei primi 2 campionati griffati Garcia aveva mostrato una sindrome da big match: un solo successo sulla Juve in Coppa Italia finendo invece 3 volte ko in campionato, poi un solo punto nei 4 confronti con Manchester City e Bayern. Quest’anno l’inversione. Pronti-via e la coppia Pjanic Dzeko ha rovesciato la statistica battendo i bianconeri, per la prima volta in campionato con il francese in panchina. Il segno forse che qualcosa sta cambiando. Quasi che la rivoluzione estiva – 45 milioni per le punte Dzeko, Salah e Falque – abbia davvero rivoluzionato a livello genetico la sua squadra. Levandole forse qualche ansia di troppo.

RADDOPPI E CONTROPIEDE PER ESORCIZZARE IL 7-1 – Ma il Barcellona offrirà anche l’occasione per cancellare la pagina nera dell’1-7 contro il Bayern. Esorcizzare Guardiola davanti all’allievo Luis Enrique, imparando dagli errori. Troppo spregiudicata la Roma con i bavaresi all’Olimpico, poi troppo rinunciataria all’Allianz Arena. Anche per questo il tecnico pensa a una Roma diversa, e sta valutando una soluzione quasi inedita: un 4-3-3 che all’occorrenza possa trasformarsi in una sorta di 4-4-2. Un modulo elastico per raddoppiare costantemente sulle fasce e chiudere lo spazio per gli inserimenti a Messi e soci. Maicon e Florenzi uno davanti all’altro sulla destra, Digne e Falque a sinistra, due mediani veri (De Rossi e Nainggolan?), Dzeko e Salah a fare da raccordo. intasare il campo e ripartire, fare muro senza abdicare alla fase offensiva. La lezione di un anno di Champions, ma anche di tante sconfitte contro le big: pure in Francia gli scontri diretti non erano troppo fortunati per Garcia, che nelle ultime tre stagioni transalpine ne aveva vinti solo 3 su 14 perdendone 7. Da Roma-Juve in poi, qualcosa sembra essere cambiato. Non resta che chiederne conferma a Luis Enrique.

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