Il Messaggero (A.Angeloni) – La Roma non può non ripartire, dopo che Montella, battendo la Juventus, ha dato una mano a se stesso e fornito un assist alla sua ex squadra. Andare a due punti dalla vetta è un’occasione che la Roma non può lasciarsi scappare. Le amnesia non sono ammesse.E’ la notte di Spalletti, come se l’Austria Vienna non fosse mai esistita e come se oggi fosse un minuto dopo la vittoria di Napoli. Solo la (eventuale) terza vittoria consecutiva in campionato – in questa situazione di classifica – scaccerebbe i cattivi pensieri (le amnesia europee) e soprattutto consoliderebbero il ruolo di primissimo livello in campionato in attesa delle due trasferte consecutive tra Reggio Emilia e Empoli.
TESTA INGOLFATA – Dopo il passo falso contro l’Austria Vienna hanno bussato alla porta i soliti fantasmi: siamo una grande squadra oppure una mezza squadra? Il dilemma. Il Palermo non farà rispondere definitivamente a questa domanda: non basta una partita e non basta soprattutto battere una squadra che ha dieci punti i meno per risentirsi pieni, però i tre punti possono aiutare a capire qualcosa in più sul valore reale di questo gruppo (incompleto) che ha in testa un grande calcio ma a volte si perde sul più bello. Altresì, una battuta d’arresto e si ritorna immediatamente a quella porta con dietro quei soliti fantasmi. La strada, come sostiene Spalletti, è tracciata, non si torna indietro.
TITOLARI E SICUREZZA – Lucio stasera potrà rimettere in campo chi giovedì era stato tenuto a riposo. E questo per certi versi tranquillizza: De Rossi e Dzeko, tanto per fare due esempi. Specie Edin, capocannoniere del campionato, avrà sulle spalle il peso di quei gol che proprio adesso non devono venire meno. Ci sarà dal primo minuto anche Salah, arma letale a Napoli e uomo imprescindibile per Spalletti. Paredes dovrà confermarsi ai livelli di sabato scorso, ancora in coppia con De Rossi, se Lucio deciderà di lasciare ancora fuori Strootman. Torna titolare in campionato anche El Shaarawy, l’uomo di coppa. Comunque un titolare. Tredici gol fatti e tre subiti in quattro partite giocate all’Olimpico in campionato. Uguale: dodici punti.
AMICO OLIMPICO – Dodici dei sedici (sesta volta con questo punteggio dopo otto giornate, in cinque occasioni è sempre arrivata ai primi tre posti) fin qui ottenuti, tre quarti del totale. E’ chiaro che c’è una Roma di casa e una Roma da trasferta. Una diversità quasi anomala, per certi versi preoccupante, perché se vuoi lo scudetto serve continuità, concetto anche questo espresso più volte da Spalletti. A Roma i giallorossi segnano tanto e vincono sempre (tranne in Europa, un successo con l’Astra e un pari con l’Austria Vienna), in più stasera arriva l’avversario con cui Spalletti, da quando è tornato nella Capitale, ha ottenuto il risultato più rotondo: 5-0 lo scorso anno, la partita dello strappo Totti-Spalletti dopo l’intervista del capitano al Tg1. Quella sera due gol di Dzeko e due si Salah (più uno di Keita), la coppia che quest’anno ha segnato sette delle ultime nove reti della Roma in campionato. La Roma in casa è imbattuta da 16 partite, avendone vinte le ultime sette (Roma-Bologna 1-1, ultima non vittoria). Il Palermo, al contrario, i sei punti in queste otto giornate (eguagliato il record negativo del 2012/13, ed è poi retrocesso e del 2014/15, si è alla fine salvato) li ha fatti tutti fuori casa, “prestigioso” ad esempio il pari di San Siro contro l’Inter più la vittoria di Bergamo contro l’Atalanta. Quindi Spalletti ha ragione, contro una squadra di questo tipo bisogna stare con gli occhi aperti, non devono esistere quei tipici cali di tensione, perché se pensi di aver vinto, riecco la sorpresina e in questa fase davvero non ce n’è bisogno. I dati dicono che non c’è match: stasera si affrontano le due squadre opposte, la Roma è quella che ha effettuato più conclusioni verso la porta (159) e quella che dopo il Cagliari ne ha subite di più (141). Quindi, non resta che vincere e ricominciare da Napoli. «A noi ogni tanto succede, durante un tragitto, di sentire la fatica, di avere il momento di smarrimento in cui ti chiedi “Che fò?”, di fermarsi e tornare indietro, di riposarsi un po’ e ripartire. Noi ci siamo riposati un po’. Nel confronto con la fatica ogni tanto ci si ferma. E poi si riparte, che è la cosa fondamentale», in queste parole del tecnico c’è la partita di stasera.