Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Due gol presi in tre minuti a Leverkusen (Kampl 84’ e Mehmedi 86’), due gol presi in sei minuti all’Olimpico (Mehmedi 46’ e Hernandez 51’). La Roma prova il secondo suicidio di fila contro il Bayer, ma questa volta cambiano la storia un salvataggio di Manolas degno di Superman sul 2-2 e un rigore segnato da Pjanic all’85’. È la sintesi di una partita folle almeno quanto il 4-4 della BayArena. I tedeschi regalano il primo tempo con un 4-2-4 folle, che lascia due gol e tre quasi- gol alla Roma. Poi l’allenatore Schmidt rinsavisce, toglie il paracarro Kiessling, fa entrare Bellarabi, si mette 4-3-3 e smaschera tutti i difetti della fase difensiva di Garcia e tutte le magagne della campagna acquisti del d.s. Sabatini. È un miracolo che i tedeschi — che nel primo tempo potevano tranquillamente essere sotto 4-0 — non segnino il 3-2. Poi arrivano il rigore in mischia, l’espulsione di Toprak (chiara occasione da gol), gli stenti finali anche con l’uomo in più, la seconda vittoria in 11 partite della gestione Garcia in Champions League.
È il racconto di un giro sulle montagne russe. Bastano 100 secondi perché «Mo» Salah segni il gol più rapido della storia romanista in Champions League. Servono 29 minuti perché Edin Dzeko ritrovi il gusto della rete, che gli mancava dal 30 agosto (Roma–Juve 2-1) e in Champions addirittura dal 27 novembre 2013 (Manchester City-Viktoria Plzen 4-2). Ne devono passare 90 di psicodramma per ufficializzare il doppio salto in classifica. La situazione del girone, adesso, è questa: Barcellona 10, Roma 5, Bayer Leverkusen 4, Bate Borisov 3. I risultati più probabili della prossima giornata (24 novembre) sono la vittoria del Barça in casa contro la Roma e la vittoria del Leverkusen a Borisov. Se così fosse, nell’ultima partita (9 dicembre), la Roma deve battere il Bate all’Olimpico e sperare che il Barcellona pareggi o vinca in Germania. Ogni eventuale aiuto dei bielorussi contro il Bayer, naturalmente, sarebbe preso come una benedizione.
Se le cose andranno come sembra più logico, la Roma resta favorita per arrivare seconda ma è padrona del suo destino solo vincendo tutte e due le gare che restano. Roma e Bayer, nei due scontri diretti, hanno messo in luce tutti i loro pregi e i loro difetti. Ma se quella tedesca è una squadra molto giovane, la Roma dovrebbe mostrare una maturità ben superiore. Non è bastato neppure mettere la gara subito in discesa, per non soffrire. Le praterie concesse dai tedeschi portano ai gol di Salah e Dzeko (assist del bosniaco e di Nainggolan) e a tre contropiedi in superiorità numerica che Salah gestisce male. Lo spreco viene pagato a inizio ripresa, quando il Bayer passa sempre dalla parte di Digne (2-1) e approfitta di un clamoroso errore di Florenzi nel non alzarsi con la linea che fa il fuorigioco (2-2). Si infortuna Florenzi, entra Maicon e si infortuna anche lui. Due in meno per il derby, quando sarebbe bastato far giocare Torosidis, che almeno è sano. Ma la logica non è della Roma. Per fortuna lo sono i tre punti che tengono viva la Champions.