Leggo (F. Balzani) – Follie, errori e carattere duro. Finisce coi fuochi d’artificio anche la sfida da Champions tra Roma e Milan a San Siro. Il risultato finale, 3-3, è colpa anche dell’arbitro Giacomelli che concede due rigori più che dubbi, uno per parte. La squadra di Fonseca va sotto dopo 2 minuti, sul primo affondo di Ibrahimovic. Ne passano altri 12 e Dzeko, ringraziando l’uscita sconsiderata di Tatarusanu, pareggia. La gara poi si accende, entrambe vogliono passare in vantaggio ed alla fine ci riescono ancora una volta i rossoneri, in avvio di ripresa. Leao accelera sulla sinistra, salta Karsdorp e serve a Saelemaekers il pallone per il 2-1. Contatto Bennacer-Pedro, primo abbaglio di Giacomelli e calcio di rigore per la Roma, trasformato freddamente da Veretout. 10 minuti dopo, il secondo abbaglio: Mancini scalcia l’aria ma per l’arbitro prende Calhanoglu, rigore. Dagli undici metri Ibra non fallisce ed è 3-2. A chiudere la gara, arriva Kumbulla con la rete del definitivo 3 a 3.