Corriere dello Sport (R. Maida) – Ecco l’ultimo baluardo. In un flemmatico doppio senso, Gianluca Mancini rappresenta un punto di non ritorno per la Roma. Se un attaccante avversario lo supera, difficilmente la squadra eviterà un gol. Se la società deciderà di venderlo, sarà l’extrema ratio per difendere Zaniolo e Pellegrini. Il piano di Fienga prevede che i giocatori rimangano a Trigoria almeno 24 mesi prima di essere ceduti, ma questa sarà un’estate particolare e non solo per colpa degli errori gestionali del passato. Al momento comunque l’entourage del difensore non ha avuto segnali di cessione imminente, mentre qualche avvisaglia c’è stato per un altro assistito di Riso, ovvero Cristante, che la Juventus vorrebbe inserire nello scambio con Mandragora. Mancini invece non è stato coinvolto in nessuna trattativa al momento e ciò significa che la Roma lo considera un patrimonio tecnico, oltre che economico, del quale privarsi solo in caso di impellente necessità.