La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Missione primo posto. Per mettere subito le cose a posto o giù di lì. E per cercare di allungare la striscia di vittorie consecutive, portandola a 5, il che sarebbe anche il modo migliore per preparare al meglio la sfida di domenica con l’Inter. Stasera Mourinho vuole uscire dall’Olimpico con un’altra vittoria che aiuti l’autostima e curi anche le ferite di una squadra che deve ancora fare i conti con i tanti infortunati.
“Finora ha visto due versioni dello Slavia – dice Mou – Quella contro lo Sparta e quella che ha giocato le altre partite, con una filosofia diversa. Siamo pronti ad entrambi le situazioni, consapevoli che se vogliamo il primo posto dobbiamo sfruttare questi due gare, Sono bravi nell’organizzazione offensiva, hanno difensori che costruiscono con sicurezza dal basso”. E allora qualcosa cambierà anche Mou, seppur non molto. “Dietro non possiamo fare cambi, davanti El Shaarawy può trovare una maglia da titolare. Ma noi non siamo l’Inter, che in Champions ha fatto turnover con 5 giocatori. In panchina avremo invece 5 bambini, ma troviamo sempre delle soluzioni”.
E allora il discorso scivola diretto proprio a domenica prossima, con Mou che si divide tra l’Olimpico di stasera e la tribuna di San Siro. Dove – appunto – non potrà seguire da vicino la squadra a causa del rosso rimediato contro il Monza domenica scorsa. “Mi dispiace non poterci essere, qualche idiota ha detto cose non vere”, dice l’allenatore della Roma. Volendo poi puntualizzare sull’espulsione subita a fine gara, domenica scorsa: “Nei miei confronti ci sono sempre due pesi e due misure, il motivo non lo so. Come non so se ho meritato la squalifica o meno, ma le sanzioni poi devono essere uguali per tutti. Ho visto altri allenatori fare lo stesso gesto che ho fatto io (quello del piangere rivolto a Palladino, ndr), altri anche peggio. Ma con me è sempre la stessa storia. Quello che vale per me deve valere anche per gli altri”.