Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – Li abbiamo visti sempre come marziani sin dai tempi di Rijkaard. Con l’arrivo di Guardiola sono diventati la squadra più forte del mondo e, in quel momento, anche vincente. Tempi difficili con Vilanova e Martino. La ricerca della continuità “Guardiolana” con Luis Enrique, altro Triplete, e poi il “buio“. Il Barcellona ha continuato a vincere in Spagna, ma in Europa ha fatto sempre e solo una tremenda fatica. Lo dimostra anche il risultato del San Paolo, 1-1 contro il Napoli che lascia ancora tutto aperto. Ernesto Valverde, nei 3 anni in panchina, non ha mai inciso in tutto e per tutto. Con lui i blaugrana sono tornati sulla terra e ne ha approfittato anche la Roma con la rimonta storica all’Olimpico. Anche il Liverpool ha banchettato dopo che era stato demolito al Camp Nou per 3-0: 4-0 ad Anfield e tutti a casa. Con Setien le cose non sembrano essere migliorate, anzi. A gravare sul Barça i pesanti infortuni di Suarez e Dembele, ed un Messi che non ha grande affinità con Griezmann. Andremo a scoprire che i punti di contatto con la Roma sono più di quanto si possa pensare.
DIFESA
E’ sempre stato uno dei punti deboli del Barcellona. Almeno un giocatore in questo reparto non è mai stato all’altezza. In tempi recenti possiamo pensare a Victor Valdes, ora a terzini come Sergi Roberto o Semedo, o addirittura senatori come Pique. Il problema in porta è stato risolto. ter Stegen è uno dei più forti al mondo e in questi anni ha tolto molte castagne dal fuoco ai catalani. In mezzo si fatica ancora perchè né Umtiti né Lenglet hanno dato quello spinta in più per rendere invulnerabile un reparto che quest’anno ha preso la bellezza di 41 reti in 38 partite. Una media simile a quella della Roma che ne ha incassate 45 in 36. Ci si aspetta letteralmente di più da una squadra che punta a vincere tutto come il Barcellona, ma anche loro hanno dei difetti, pesanti se si va scovare ruolo per ruolo. A destra fino a poco tempo fa ha giocato Sergi Roberto perchè Semedo ancora non dava garanzie. Il portoghese ora è titolare, ma quelle garanzie non ci sono ancora. Al centro spesso e volentieri ci sono delle amnesie che vengono soprattutto dalla parte di Pique. A sinistra Jordi Alba comincia a fare fatica. Tutto questo lo riscontriamo nella Roma: una fascia destra che zoppica, i centrali che hanno avuto qualche appannamento e il terzino sinistro, in questo caso Kolarov, che fatica a reggere i ritmi del calcio moderno.
CENTROCAMPO
La Stella Polare del Barcellona è stato spesso il centrocampo, mentre ora è la componente che manca di più. Dai trucchi di magia di Xavi, Iniesta e Busquets, con l’innesto di Rakitic nel tempo, fino ad arrivare a De Jong, Arthur e Vidal accompagnati sempre da Busquets e Rakitic calati drasticamente e che sono soltanto un lontano ricordo di quelli che dominavano l’Europa pochi anni fa. Una differenza abissale per chi ha deliziato le platee con giocate incredibili e prive di ogni logica. Il Tiki-Taka è un ricordo lontano, lontanissimo per i maestri del possesso palla. Gli alfieri in mediana non pungono, servono pochi assist e questo è il dato che fa più scalpore. Nelle prime 3 posizioni Messi, Suarez e Griezmann, tre attaccanti. Il primo centrocampista è Rakitic che ha la miseria di 3 servizi vincenti. Qui la Roma si comporta letteralmente meglio perchè ha in Pellegrini l’asso nella manica da tirare fuori nei momenti di difficoltà. Come i giallorossi anche gli spagnoli portano pochi gol con chi deve costruire il gioco. E’ Vidal con 6, in tutte le competizioni, a comandare questa speciale classifica. Chi non sta impressionando affatto è De Jong per cui il Barça ha sborsato la bellezza di 75 milioni di euro. E ch l’avrebbe mai detto che il centrocampo della Roma potesse competere con quello blaugrana? Forse nessuno, ma i tempi cambiano e cambiano anche giocatori e allenatori, e quello conta.
ATTACCO
La differenza sostanziale alla fine dei conti è qui, dove agisce Messi accompagnato da gente del calibo di Suarez, Griezmann, Dembele e l’astro nascente Ansu Fati. La Pulce ha messo a segno 19 reti in campionato ed altre 5 nelle restanti competizioni. Un bottino che piange per chi ci ha abituato a buttare la palla in porta per 50 e più volte a stagione. La Roma tiene botta col singolo e si parla sempre del solito Dzeko. Il cast a supporto del Barcellona fa la differenza: Griezmann ha segnato 14 gol e Suarez altrettanti. I giallorossi non hanno numeri del genere e neanche i numeri offensivi del Barcellona: 82 a 68 il computo totale dei gol in questa annata. Ad unire le due squadre Carles Perez passato a gennaio dalla Catalogna alla Capitale. Sotto la gestione Valverde 2 reti ed una fiducia che in Setien non ha mai ritrovato. Con la Roma 1 gol ed un assist in 300 minuti scarsi di gioco.
Qualche anno fa il Barcellona era visto come l’Olimpo del calcio, ora è più raggiungibile e forse la distanza non è così incolmabile. Con Setien è partito un nuovo ciclo e nessuno sa dire quanto durerà, anche perché a poche ore dal suo arrivo si era già parlato di programmi estivi con una nuova guida tecnica. Discorsi simili per la Roma e Fonseca. Il futuro è tutto un’estrema incertezza e la curva delle due squadre potrebbe incontrarsi senza escludere che quella giallorossa sorpassi quella avversaria.