Parola a Luis Enrique. Mai come stavolta, la scelta se impiegare o meno Stekelenburg spetterà al tecnico.
Che in verità, una prima indicazione ieri in conferenza stampa l’ha fornita: «Lui può giocare, è a disposizione. Vedremo». Tutto deciso, quindi? Così sembra. In realtà la scelta ancora non è stata presa. Clinicamente, infatti, il calciatore è guarito, ha superato brillantemente i controlli effettuati nei giorni scorsi e durante la settimana si è allenato non palesando – almeno apparentemente – nessun tipo di problema. Parte dello staff tecnico non è sicuro che il ragazzo – che non gradisce giocare con il caschetto (e dunque non lo ha mai provato) – sia pronto. Questione d’istinto: ragiona quel centesimo di secondo di troppo, non è naturale nei movimenti soprattutto quando deve effettuare le uscite, sia alte che basse. Ieri mentre l’olandese provava i calci d’angolo, Luis Enrique ha quindi preteso che anche Lobont si esercitasse con lui. Vuole tenere entrambi sulla corda.
C’è da dire che l’olandese preme per scendere in campo anche perché di saltare la convocazione con la propria nazionale – impegnata, seppur già qualificata per i prossimi Europei, contro Moldova e Svezia – non ci pensa minimamente. E quindi, anche dovesse venire risparmiato oggi da Luis Enrique, con ogni probabilità risponderebbe comunque alla chiamata del ct Van Marwijk per poi farsi visitare dallo staff medico degli orange che quasi certamente gli darebbe il via libera, visto che il calciatore si ritiene completamente ristabilito. Dilemma in porta, ballottaggio in attacco. Borini (convocato in Under 21 da Ferrara per il doppio impegno con Liechtenstein e Turchia) insidia Bojan che però alla fine dovrebbe spuntarla. Lo spagnolo non gioca titolare dalla gara contro il Cagliari, datata 11 settembre. Nelle ultime tre partite ha racimolato due panchine (Inter e Siena) e una ventina di minuti contro il Parma. Oggi ha una nuova chance: da non sprecare.
Il Messaggero – Stefano Carina
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