Pagine Romaniste (R. Gentili)

Svilar 6 – La traiettoria sul tiro di De Roon la legge, l’analisi è rovinata dalla schiena di Celik che scombina il tutto.

Mancini 5,5 – Richiama all’attenzione i compagni, di reparto e non. Lui la tiene, così come la calma con Lookman. Convincente, come da un po’ non gli accadeva. Il conforto dell’Olimpico lo ha aiutato. Abituato a stoppare tutto ciò che gli passa davanti, lo stesso fa a due passi dalla porta sul cross di Saelaemakers: vuole spizzarlo, finisce per stopparlo. Spizza, però, il colpo di testa di Zaniolo, colpevolmente perso.

Hummels 6,5 – Se Pellegrini ha bisogno di staccare la spina, lui l’ha attaccata con il gol del 2-2 di Londra e sta tenendo la corrente al massimo. Preciso e puntuale: respinge il cross pericoloso di Kossounou. Avveduto di ogni attimo del match, protegge il suo spazio, custodito con guanti bianchi. Quelli che si ritrova addosso per verificare il fastidio muscolare. (Dal 73’ El Shaarawy 5,5 – Qualche corsa, non funzionale).

Ndicka 6  Si avventura per tirare l’amo verso l’area bergamasca, non scordandosi di proteggere.

Celik 5,5 – Disturbato probabilmente dalle voci di mercato che raccontano della ricerca di un altro esterno, va sotto quella sufficienza guadagnata sin qui. Mal posizionato, per nulla propositivo. E fortunato: il tiro di De Roon va in porta dopo aver toccato la sua schiena. (Dal 72’ Saelamaekers 6,5 – Fa capire che l’estro a disposizione può essere utile: entra e mette Mancini davanti a Carnesecchi con un perfetto cross, non com’è stata la gestione del capitano di serata).

Koné 6 – Segue il corridoio creato da Paredes, i due più funzionali a centrocampo, e tenta anche lui il tiro da fuori: alto, di poco sopra al sette. Un paio di volte fuori posizione, sfortunato con qualche rimpallo e quando Dovbyk gli chiede aiuto: in corsa, manda fuori. Compensa con i recuperi.

Cristante 6 – Preferito a Pellegrini, che si sta riformattando. Sviluppa poco, lasciando il compito più a Paredes e Koné, ma interrompe il fitto palleggio orobico.

Paredes 5 – I due mesi difficili appaiono lontani. All’inizio, almeno. Tenta subito il tiro, invitando Carnesecchi ad essere immediatamente operativo. Le sue, di operazioni, partono dal limite dell’area romanista. Anche quello indirizzate dalla parte sbagliata. Koussounou lo anticipa: è il principio del gol-vittoria. C’è anche lo zampino sul raddoppio.

Angelino 5 – Si trova spesso a marcare De Ketelare: la differenza di centimetri è ovvia, il belga non ne approfitta. Che fortuna. Resta, però, diverse volte in un limbo che si crea da sé.

Dybala 6,5 – Un fallo di qua, un fallo di là e nel primo tempo può fare poco. Illuminato nella ripresa, subito è tale la palla che Dovbyk maltratta. Chi ne prende il posto, Shomurodov, fa lo stesso. Nota positiva: quasi tutta la partita vissuta in campo. (Dall’80’ Soulé sv).

Dovbyk 5 – La profondità, più che trovarla, la cerca. Lavora di sponda, risultando spigoloso. Magari quello scontro in area con Kolasinac, non lo vedeva come solo (!) colpevole e Guida un occhio in più al Var avrebbe potuto darlo. Lui, dal canto suo, ha di che rammaricarsi: un passetto in più per agganciare il bijou di Dybala l’avrebbe magari salvato dalla sostituzione. Tutto, da Londra ad oggi, si ferma per una questione di centimetri. (Dal 60’ Shomurodov 5,5 – Potrebbe subito splendere tramite la luce di Dybala: Paulo lo lancia in porta, è fermato dopo un controllo tutt’altro che da manuale).

Ranieri 6,5 – Porta, alla fin fine, lo scacchiere di Londra per il terzo esordio in casa. Aggiunge una pedina: Cristante per El Shaarawy. Non Pellegrini, che evidentemente “deve staccare la spina”. La doppia “d”, lì davanti, poco fa. Tutto, invece, è riuscito fino alla sfortunata deviazione di Celik. Un’altra sconfitta che porta ancor più vicino la zona retrocessione, maturata però con la consapevolezza che solo la sfortuna l’ha portata.