Se c’è una cosa che ha imparato in questi primi mesi romani, è che non è saggio lasciarsi prendere dall’entusiasmo.
Per questo Rudi Garcia alla vigilia della partenza per Parma, oggi pomeriggio dopo l’allenamento di rifinitura, si traveste da pompiere e getta acqua sul fuoco acceso dalle dichiarazioni degli ultimi giorni di Ljajic («Puntiamo allo scudetto») e del direttore sportivo Walter Sabatini, che ha fissato nel terzo posto l’obiettivo stagionale. «Mi piace – le parole del tecnico – che tutti siano tutti ambiziosi, forse io lo sono più di tutti, l’ambizione per me è una qualità. Però non dimentico che da due anni la Roma non gioca le coppe e il nostro obiettivo è tornare in Europa. L’ambizione può essere la qualificazione in Champions, ma l’ambizione e gli obiettivi sono due cose differenti: […]».
Più chiaro di così non si può, anche perché Garcia sa che il pericolo è sempre dietro l’angolo, e in vista della trasferta di Parma (domani sera alle 20.45) sente puzza di bruciato. «La mia attenzione è ancora più forte adesso, per me ci sono troppe cose positive, anche a livello ambientale. Abbiamo molto da migliorare e non abbiamo vinto niente per il momento, dobbiamo essere umili e concentrarci sulla prossima gara. Il resto non importa. I complimenti di Sabatini? Spero che siano di attualità a fine stagione»[…]
Prima della gara col Verona aveva detto che per dare un giudizio definitivo sulla sua squadra avrebbe aspettato la fine del mercato. «Mi piace questa rosa, va bene così. Il 2 settembre è passato e sono contento, ora abbiamo un organico completo con cui lavorare forte. Spero solo che non avremo troppi infortunati, penso a Bradley che lunedì non sarà con noi ma spero che possa tornare presto. Borriello? Per lui avere un ruolo qui è facile, il suo profilo è unico nella rosa. Con Marco abbiamo un attaccante d’area, un goleador, ed è sicuro che avremo bisogno di lui. Si sente bene con i suoi compagni e io preferisco che sia con noi, meglio lui di un giocatore nuovo ».
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini