Il bivio è lì, davanti a Fonseca, chiamato in questa settimana a indirizzare la sua prima stagione da allenatore giallorosso. Il portoghese, in 4 giorni e 2 partite all’Olimpico, può dare un senso al suo lavoro e soprattutto capire quale sarà il futuro della Roma in quest’annata: giovedì la sfida contro il Wolfsberger in Europa League, e domenica in campionato contro la Spal. Impegni in teoria semplici e dunque da non sbagliare. Anche perché sono vitali: nel match contro la formazione austriaca c’è in palio la qualificazione ai sedicesimi, sicura con il pari; in quello contro il club emiliano bisogna invece blindare il 4° posto e di conseguenza la zona Champions. Se la zona Champions, come in ogni stagione, resta la priorità della proprietà Usa, l’Europa League è invece l’obiettivo di Fonseca, dei giocatori e del management di Pallotta. La rosa è stata costruita guardando alla competizione continentale. L’ostacolo principale, più che l’avversario di giornata, è stato proprio la precarietà permanente: gli infortuni hanno rallentato la corsa della Roma. Piena emergenza, sempre o quasi, con Fonseca che ha preso atto di dover allenare qualche giocatore usurato. E non solo quando lavora sui terreni del centro sportivo Bernardini che, tra l’altro, sono stati appena riqualificati. I 18 stop di natura muscolare lasciano aperto il dibattito dentro Trigoria, con il coinvolgimento dello staff medico che da qui alla fine della stagione dovrà far capire soprattutto alla dirigenza quali sono i calciatori affidabili. Verifica fisica, dunque, della rosa, spesso dimezzata. Fonseca non cerca alcuna giustificazione, ma la prossima estate pretenderà più attenzione al momento di individuare i rinforzi. L’esempio più eclatante è Spinazzola. La Roma, se davvero vuole recitare da protagonista in Italia e in Europa, non si può permettere di ingaggiare altri giocatori “incidentati”. Lo riporta Il Messaggero.