Il Messaggero (U.Trani) – Resta il derby di sabato. È l’ultima chance per Fonseca di vincere almeno uno scontro diretto in questo torneo: solo 4 pareggi in 11 tentativi. La Roma cade anche al Meazza contro l’Inter: 12esimo ko in Serie A, 15esimo stagionale. Il 3-1, però, è un verdetto esagerato: la ripresa dei giallorossi è stata decente nello spirito e nella qualità. Fonseca paga le gaffe dei singoli, Mourinho avrà gradito la reazione dopo l’intervallo e la leadership di Dzeko. Il ko di Milano non incide sulla classifica, settimo posto confermato, con il Sassuolo che, sconfitto dalla Juve, resta a -2.
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Dopo un inizio decente, i giallorossi si trovano presto alle corde. L’atteggiamento è sbagliato, presunzione e superficialità lanciano la squadra di Conte, che realizza i suoi gol per il doppio vantaggio quasi in fotocopia. Comincia Brozovic, su appoggio da destra di Darmian, lo imita Vecino. La seconda rete in contropiede è regalata. La Roma, comunque, non crolla: a tenerla in partita sono i suo senatori. Dzeko imbuca per Mkhitaryan che fa centro, festeggiando l’11esimo gol in campionato. Fonseca inserendo El Shaarawy complica la serata a Conte, ma i nerazzurri alzano il muro davanti al portiere e la Roma non riesce a sfondare. L’ultima azione è il film delo scudetto: difesa, contropiede e Lukaku.