Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Non c’è più tempo, dentro o fuori: è il giorno di Tammy Abraham. Il general manager della Roma, Tiago Pinto, è partito ieri pomeriggio per Londra, dove ha programmato una fitta rete di appuntamenti che mirano a completare la squadra. Il più importante è in programma stamattina con il procuratore di Abraham, Neil Fewings, lo stesso giocatore e probabilmente anche Federico Pastorello, intermediario dell’operazione. L’obiettivo è convincere il giocatore a rifiutare l’offerta preferita, il passaggio metropolitano all’Arsenal, per raggiungere Mourinho a Trigoria.
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Con la signora Granovskaia è tutto a posto: grazie ad un intervento di Mourinho, che ha parlato al giocatore e ai vecchi amici di Stamford Bridge, l’accordo è stato trovato per una cifra complessiva di 45 milioni. Sarebbe il più grande investimento della storia della Roma, con il vantaggio però di essere diluito in cinque anni. Si deve ancora discutere se la formula del trasferimento sia definitiva da subito o se lo diventi dopo un anno di prestito, ma questo conta poco. Molto più funzionale l’ipotesi di una clausola che garantirebbe al Chelsea il diritto di riacquisto a partire dal 2024. L’aggiunta potrebbe essere decisiva per Abraham, che non è entusiasta all’idea di lasciare Londra e la Premier League senza la concreta speranza di tornarci.
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Il Chelsea ha già comunicato ad Abraham che non vuole venderlo all’Arsenal per non rafforzare un’avversaria domestica, ma ora tocca a Tiago Pinto giocarsi le sue carte dal vivo. Il calciatore non ha ancora deciso e scioglierà oggi le riserve, di ritorno dalla trasferta a Belfast. Qualora accettasse l’investitura di successore di Dzeko, non sarebbe obbligato alla quarantena, quindi potrebbe rendersi subito disponibile per la Roma, attesa al debutto ufficiale tra una settimana in Conference League. L’aspetto economico non è decisivo in questa storia, sono più le prospettive a preoccupare Abraham, al quale la Roma ha offerto 4 milioni netti di stipendio, quasi il doppio di quanto prende al Chelsea