La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Tra Inter e Roma, ogni volta che ha affrontato il Bologna non è mai stato sostituito. E non ha mai pareggiato, portando a casa in 5 confronti 4 vittorie e 1 sconfitta. Cercherà di mantenere la doppia tradizione, sabato, Maicon: giocare 90’ contro gli emiliani e uscire dal campo con i 3 punti. Con ogni probabilità toccherà a lui presidiare la fascia destra al Dall’Ara visto che Florenzi, che rientrerà soltanto oggi, potrebbe riposare o essere avanzato per le assenze di Salah e Gervinho mentre, Torosidis, tornato ieri dagli impegni con la Grecia, non è detto che non giochi a sinistra al posto del provato Digne.
PRESENTE – D’altronde, di tutti i terzini a disposizione di Garcia, insieme al connazionale Emerson Palmieri, è l’unico che in questi giorni di sosta si è sempre allenato a Trigoria. Lo ha fatto tanto e lo ha fatto bene, lavorando con il gruppo. Ha potuto così mettere benzina nelle gambe e mettersi alle spalle anche l’affaticamento muscolare che lo ha costretto alla panchina nel derby. Sabato, dopo i 90’ consecutivi contro Udinese e Inter e i 20’ contro il Bayer Leverkusen, va a caccia della quarta partita da titolare in meno di un mese, cioè dal 28 ottobre, quando è tornato in campo contro i friulani.
LEADER – Fisicamente è pronto, mentalmente anche, soprattutto adesso che ha ripreso ad essere uno dei punti fermi dello spogliatoio. Per informazioni chiedere a Iturbe e Gervinho, due che in quanto a carattere particolarmente emotivo non hanno niente da chiedere a nessuno e che Maicon, da inizio stagione, ha preso sotto la sua ala. I risultati con l’ivoriano sono sotto gli occhi di tutti, Iturbe invece fatica ancora a calarsi nella parte del giocatore cattivo e cinico, ma chissà che la cura del brasiliano non sortisca anche questi effetti. Intanto, preoccupandosi un po’ degli altri e un po’ di se stesso, incassati i complimenti del d.s. Sabatini («La sua partita contro l’Udinese andrebbe fatta vedere a Coverciano») e anche quelli di Pallotta, per la professionalità dimostrata dal ritiro in poi, Maicon, pur gestendo i suoi muscoli fragili, sta cercando di ritagliarsi un ruolo da protagonista allungandosi, magari, la carriera. Il suo accordo con la Roma, da 2 milioni netti inclusi i bonus, scade a giugno, ma se dovesse fare almeno il 70% delle partite ufficiali a disposizione, il rinnovo sarebbe automatico. Viceversa, Maicon potrebbe tornare in Brasile oppure, se dovesse star bene fisicamente, potrebbe prolungare anche per altri 12 mesi. Molto dipenderà da quello che succederà da qui a primavera, quando il suo agente Calenda, che con Sabatini è in rapporti eccellenti (è lo stesso che ha portato con successo Gerson a Trigoria) andrà a discuterne il futuro.
NORMAN E LIPPIE – Futuro che passa anche, se non soprattutto, dalla forma fisica. In estate Maicon, prima di tornare in Italia, ha lavorato per conto suo in Brasile, e anche adesso si è affidato completamente al preparatore Norman e al suo braccio destro Lippie. Per lui è stato studiato un programma personalizzato che prevede, in assenza di impegni infrasettimanali, almeno un giorno a settimana di lavoro personalizzato e carichi da aumentare gradualmente. Quando, invece, gli impegni sono ravvicinati, Maicon si dedica molto alla parte fisica e atletica e gestisce il lavoro tattico, dedicandosi soltanto alle esercitazioni mirate. Un allenamento, il suo, che sta portando frutti, tanto che dopo le prime due giornate di campionato è sempre stato convocato. Lo sarà anche domani, con la speranza di giocare dal 1’ al Dall’Ara. In fondo, c’è una tradizione da mantenere.