La Repubblica (C. R.) – Ci saranno tutti. O meglio, quasi tutti. Perché Enzo Le Fée è ancora fuori per infortunio. E soprattutto perché Nicola Zalewski è ufficialmente fuori rosa dopo aver rifiutato il trasferimento al Galatasaray. Un “no” che alla Roma costa 11 milioni di euro nell’immediato e il rischio di perdere il giocatore a zero a giugno, quando il contratto dell’italopolacco cresciuto a Trigoria sarà scaduto. Insomma, la marcia di avvicinamento al match di oggi (ore 12.30) al Marassi contro il Genoa di Alberto Gilardino poteva essere decisamente più semplice per Daniele De Rossi. Nella sfida tra allenatori campioni del mondo, il mister giallorosso ( ancora a caccia della prima vittoria) accarezza l’idea di schierare la difesa a 3.
E per la prima volta ribalta i ruoli: se sull’affaire Dybala era stato mandato avanti dalla società per spiegare al popolo romanista che della Joya in fondo si poteva fare a meno, ieri ha spiegato che la scelta di fare a meno di Zalewski “è della società”. A ognuno il proprio ruolo, con il massimo della trasparenza. Perché un conto è fare il totem e un altro fare il parafulmine.
Ecco le parole del tecnico: “Non so se sia una scelta definitiva. La decisione l’ha presa la società e io l’ho saputo qualche giorno fa. Di definitivo nel calcio non c’è niente, se troveranno un accordo per rinnovare il contratto verrà inserito di nuovo in rosa. Mi sono sempre preso le mie responsabilità sia per le scelte tecniche, sia in merito alla condotta del giocatore. Questo è un discorso che va sopra di me e ne dovete parlare con Nicola o il suo agente e il club”. Fine delle comunicazioni su Zalewski. Anche perché c’è da parlare di campo e formazione: Hummels e Hermoso si candidano subito per una maglia da titolare e davanti ci sarà Artem Dovbyk, recuperato. Koné si prenderà un posto in mediana.