Il Messaggero (S. Carina) – Mentre Totti è a Londra per ammirare l’amico Federer impegnato nel torneo di Wimbledon, a 1900 chilometri di distanza si discute senza sosta del prossimo centravanti della Roma. Che sia la prima scelta Dzeko (il sì di massima del bosniaco c’è, ma fin qui solo contatti informali), Mitrovic (ieri telefonata tra Sabatini e il padre del calciatore: l’intesa sull’ingaggio non è un problema, da trovare quella con l’Anderlecht che tratta anche col Porto) o Lukaku (con Romero a fare da apripista a Trigoria), l’identikit del nuovo attaccante è abbastanza chiaro. Finalizzatore, forte fisicamente, capace di fare reparto da solo, abile nel dare la profondità all’azione ma allo stesso tempo capace di far salire la squadra e farla rifiatare. Se a ciò si somma l’incertezza sul rientro in pianta stabile di Strootman e qualche sussurro proveniente da Trigoria sulle idee tattiche di Garcia per il prossimo anno, non è sbagliato immaginare una Roma schierata con maggiore frequenza col 4-2-3-1 rispetto al passato.
RITORNO AL PASSATO – Un modulo che è stato il marchio di fabbrica di Spalletti anche se il 4-2-3-1 del tecnico toscano, con Totti terminale e Perrotta bravo ad inserirsi, era differente da quello che potrà (e vorrà) schierare Garcia. Il centravanti-ariete che la Roma sta cercando sul mercato sarà supportato da Pjanic che alzerà così il suo raggio d’azione facendo quello che gli riesce meglio: giocare vicino alla porta. Ai suoi lati due esterni veloci: l’optimum sembrerebbe Florenzi, anche per la copertura che sa garantire. Ma il nazionale azzurro, a meno di sorprese, ricoprirà il ruolo di terzino destro e questo apre spazi per una rivincita di Iturbe, una conferma di Iago Falque o al genio, a volte altalenante, di Ljajic. Senza contare che in rosa c’è ancora Gervinho che visto il no ai 4,5 milioni dell’Al Jazira, difficilmente troverà altri Paperoni disposti ad accontentarlo. In Cina ci provano, a Trigoria ci sperano.
VARIANTI FUTURE – Che poi il 4-2-3-1 può sempre trasformarsi in corsa nel 4-3-3 (basta arretrare il raggio d’azione di Pjanic di 20 metri e alzare quello dei due esterni offensivi) ma anche in 4-1-4-1 (evoluzione difensiva del 4-3-3) o 4-4-1-1. Gira che ti rigira, la costante è sempre ‘l’uno’, ossia il terminale offensivo, il centravanti di ‘peso’. L’acquisto che Sabatini (da ieri sera a Milano) non può sbagliare. Insieme al terzino sinistro e al portiere sono i ruoli dove ci si attende il salto di qualità. A proposito del portiere: la voce rimbalzata ieri dalla Spagna di un interessamento della Roma per Rulli, è credibile. Numero uno del Deportivo Maldonado, in prestito al Real Sociedad, il cartellino è di proprietà di un fondo uruguaiano che lo valuta 30 milioni. Inavvicinabile dunque per chiunque (o quasi). Nell’ultimo anno ha giocato in prestito nel club spagnolo ma ha una clausola nel contratto che lo libera se riceve una chiamata da una società che disputa la Champions in Inghilterra, Italia o Spagna. Il problema, oltre alla concorrenza (Siviglia), è la volontà del ragazzo (23enne) che si sposterebbe (in prestito) solamente per fare il titolare. Improbabile che accada alla Roma. Mentre Sabatini rimane vigile su Salah e Jovetic, ceduto Holebas al Watford per 2,5 milioni (più 0,5 di bonus). In entrata il preferito è Baba, l’alternativa è Masuaku mentre a Garcia piace Digne anche se il più facile da prendere rimane Adriano. Il Monaco aspetta il sì di Destro. Acquistati dallo Spezia i classe ’97 Sadiq e Nura (l’operazione complessiva prevede 500 mila di prestito con riscatto a 2,5). Vestenicky e Balasa verso Crotone. Accordo raggiunto con un nuovo sponsor tecnico: si tratta dell’Acqua Fiuggi.