Il Tempo (F. Ciccarelli) – Arbitraggi più europei, meno rigorini, la questione razzismo e un’apertura nella comunicazione. L’Associazione Italiana Arbitri passa in rassegna l’annata appena andata in archivio con la conferenza stampa di fine stagione, occasione per tirare un bilancio sul campionato dei fischietti. “Positivo” per il presidente Carlo Pacifici, che ha sottolineato la “necessità fisiologica di ricambio generazionale, è giusto puntare sui giovani” non mancando di ringraziare “Gianluca Rocchi per il lavoro eccellente“.
Da par suo il designatore rivendica la scelta di una direzione di stampo più internazionale, un arbitraggio “più bello e qualitativo”. Poi il Var da usare “sempre” quando serve e che “ci ha migliorato la vita“. Si passa all’analisi di una serie di episodi, alcuni di stretta attualità come quelli che riguardano la Roma nella gara contro lo Spezia.
Decisione “border” quella su Dybala a una ventina di minuti dal termine, che “per la filosofia che ci siamo imposti è più no che si” perché guarda più a chi commette il fallo e non all’effetto. Netto ok, invece, al rigore su El Shaarawy con Maresca “bravo a fischiare e a decidere dal campo, in una gara di una difficoltà estrema“. Sul rigore di Taylor a Budapest spiega: “Non giudico l’episodio in se stesso ma c’è sempre sul fallo di mano una soggettività, quindi una criticità”.