È innamorato del calcio, Francesco Rocca. E in Federcalcio ha lavorato per 32 anni. Così ieri, quando gli è stato proposto un ruolo come capodelegazione di una Nazionale giovanile (Under 16, 18, o 20), era felice. Sarà un modo per rientrare nel suo mondo, il mondo a cui ha dato tutto se stesso e ricevuto molto meno, non soltanto per il grave infortunio che lo condiziona anche oggi, ma anche perché essere coerenti e perbene, nel pallone non sempre paga. Questo evidenziano gli striscioni contro di lui e Zaniolo, contro i quali si è schierato il presidente della Figc: “I nostri ragazzi e i nostri valori non si toccano“. Per chiarire ogni equivoco: Gravina aveva già telefonato all’ex Roma prima delle scritte di Trigoria. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.