La Juve vola veloce verso lo scudetto dei record ma la Roma insegue con caparbietà e, da ieri, con più rabbia. Tutto da giocare in un girone di ritorno affascinante ma i veleni arbitrali, che covano sotto la cenere, riaffiorano veementi e si incentrano sulla figura del miglior arbitro italiano, Nicola Rizzoli, protagonista della finale di Champions Bayern-Dortmund e candidato a rappresentare la nazione ai mondiali in Brasile. L’errore sull’aggancio in area di Pirlo a El Kaddouri nel derby di Torino e’ palese, col rigore probabilmente la Juve avrebbe pareggiato e la Roma sarebbe piu’ vicina. Nessuno dei suoi collaboratori si e’ accorto di quello che, visto alla moviola, appare un intervento da sanzionare, inoltre il presidente Cairo si e’ lamentato veementemente anche per un secondo cartellino non estratto per Vidal (che Conte si e’ sbrigato a sostituire) che avrebbe lasciato i bianconeri in dieci.
Sul web giallorosso le lamentale piovono copiose e saldano una strana alleanza col Napoli, che ha ancora il dente avvelenato per laSupercoppa di Pechino dell’agosto 2012 quando, da arbitro di porta, Rizzoli consiglia a Mazzoleni il rigore per intervento su Vucinic che indirizza il trofeo e convince i napoletani infuriati a disertare la premiazione. Poi c’e’ anche l’episodio, mai chiarito, del presunto occhiolino di Buffon al ‘fischietto’ bolognese. Ma e’ proprio su Rizzoli arbitro di porta che si sommano alcune decisioni contestate pro Juve. Pochi giorni dopo infatti il direttore di gara bolognese suggerisce a Valeri che un intervento su Giovinco a Udine tra lo sconcerto generale, e’ passibile di rigore e di espulsione del portiere Brkic: la Juve al Friuli poi dilaga 4-1 ma Pozzo tuona contro il sistema.
Rizzoli suscita un vespaio poi a Catania poco tempo dopo, nell’ottobre 2012, quando consiglia a Gervasoni di annullare un gol a Bergessio per un fuorigioco che non c’e’. Pulvirenti viene espulso per proteste e la Juve vince 1-0. Successivamente Rizzoli, arbitro in prima persona, suscita le caute proteste di Moratti che si lamenta per un rigore non dato a Cassano nella gara vinta dalla Juve 2-1 il 30 marzo 2013– La Juve quando sente parlare di ‘aiutini’ sbraita rivangando l’odissea di calciopoli e, parlando di Rizzoli, snocciola la casistica in cui si ritiene parte lesa nei suoi confronti ricordando, tra l’altro, quando nell’aprile 2008 incassa senza reagire gli insulti di Totti in un’Udinese-Roma : si parte da un rigore trasformato proprio da Totti per un mani di Pepe nell’1-1 del 13 novembre 2010 , si prosegue con un mancato rigore su Marchisio in un’Inter-Juve vinto comunque dai bianconeri 2-1 nell’ottobre 2011.
Ancora Juve contro Rizzoli l’11 marzo 2012: placcaggio su Matri non rilevato e gol annullato a Pepe in un Genoa-Juve 0-0. Nuove lamentele per il rigore su intervento di Isla che consente al Milan di vincere la sfida del 25 novembre 2012. Qualche brusio anche nella netta vittoria in rimonta della Fiorentina per 4-2 per una possibile espulsione di Aquilani non sanzionata. Ma almeno per questa settimana tutti questi elementi passano in secondo piano perche’ il tamtam mediatico si sofferma sul netto rigore che Rizzoli non concede al Torino e che avrebbe probabilmente consentito al campionato di vivere qualche emozione in piu’ nella lotta scudetto.
(ANSA)