Corriere dello Sport (R. Maida) – “La gente mi ha amato perché ero un po’ scemo. Preferivo un recupero difensivo, una pacca sulla spalla di ringraziamento, che tirare e segnare”. In queste poche parole, Ruggero Rizzitelli spiega ciò che ha portato i tifosi della Roma a supportarlo, nonostante il suo rendimento sotto-porta non fosse dei migliori. Rizzitelli e la Roma, un legame che non si è mai definitivamente spento. L’ex attaccante lo ha raccontato in un’intervista, di seguito alcune delle sue dichiarazioni:
Rizzitelli, la sua generosità è nell’accoglienza che i romanisti le hanno riservato prima dell’ultimo derby.
Mamma mia. Tutti a urlare il mio nome, anche i ragazzini che non mi hanno mai visto giocare. Come facevo a trattenere le lacrime?
Prima di arrivare alla Roma, c’è stata anche un’ipotesi Juventus.
Sì, l’estate in cui andai alla Roma. Partii per gli Europei 1988, sempre in Germania, certo di andare alla Juventus. Un giorno mi telefona il presidente Lugaresi: “Guarda che ti ho venduto”. Rispondo ok, mi preparo per la Juve. “Ma quale Juve, vai alla Roma”. Viola si era svenato pur di battere Boniperti sul mercato.
Si è mai pentito?
Nemmeno per un secondo. Come spiegavo prima, io mi sentivo già romanista. Non esistono solo i trofei nella vita. C’è chi crede nella Chiesa, io credo nella Roma.