La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Una rivoluzione totale, come non accadeva da oltre dieci anni, dai tempi della prima Roma americana, quella datata 2011. Ieri, dunque, è arrivata anche la firma ufficiale di Hermoso, che dopo aver svolto le visite mediche di rito ha siglato a Trigoria il suo contratto triennale, che lo legherà alla Roma fino al 2027, con un ingaggio di circa 3,5 milioni di euro più bonus, che lo possono portare facilmente verso la soglia dei 4. Con lui la Roma trova anche un regista difensivo, considerando la sua capacità di saper costruire dal basso, di saper giocare palla.
Nella difesa a tre si trova perfettamente a suo agio (soprattutto come braccetto sinistro), ma ha giocato spesso e volentieri anche a 4. Ma la rivoluzione non riguarda solo gli uomini, ma anche la filosofia. Perché rispetto al passato la Roma ha deciso di acquistare giocatori e non di prenderli ancora in prestito, soprattutto per creare valore e patrimonio all’interno della società.
E poi si è deciso di abbassare sensibilmente l’età media e il monte ingaggi. Quest’ultimo, ad esempio, è sceso quasi del 30% considerando che sono andati via Mourinho (7,5), Lukaku (7,5), Abraham (6), Smalling (3,8), Sanches (3,6), Rui Patricio (3), Spinazzola (3), Aouar (2,8), Llorente (2,7), Kristensen (2), Bove (1,3), Belotti (2,8), Huijsen (0,4), Kumbulla (1,8), Solbakken (1,2), Azmoun (1,7), Karsdorp (2,2), Darboe (0,4) e Joao Costa (0,2). Per un totale di 53,9 milioni netti di risparmio. A fronte, invece, di ingaggi totali di circa 25 milioni euro, da spalmare sugli 11 nuovi acquisti e su Daniele De Rossi. Insomma, in questa rivoluzione la Roma ha “tagliato” quasi 30 milioni di monte-stipendi. Non un dettaglio, in una società che sta cercando di darsi un volto nuovo rispetto al passato.