La Repubblica (F. Ferrazza) – Mourinho contro la sua Inter e Dzeko per la prima volta da avversario all’Olimpico, dopo aver giocato sei stagioni con la maglia giallorossa. Uno verrà applaudito dalla tifoseria avversaria, l’altro fischiato, per il pre-show di un Roma–Inter dai destini intrecciati.
Perché se lo Special One è ancora amatissimo dai tifosi nerazzurri, lo stesso non può dirsi per Edin Dzeko, al quale i romanisti non hanno perdonato l’improvviso addio, lo scorso agosto, a seguito del quale i Friedkin hanno dovuto resettare tutto il mercato estivo. Sarà fischiato Edin, troppo il malumore nei suoi confronti, nonostante con ben 119 gol realizzati all’ombra del Colosseo sia entrato nella storia della Roma diventandone il terzo marcatore di sempre. O forse è proprio in virtù di questi numeri che il suo trasferimento è stato vissuto come una specie di tradimento, ancora troppo fresco per essere assorbito.
All’Olimpico oggi si assisterà quindi a un paradosso che ha pochi precedenti, visto che gli applausi per Mourinho uniranno entrambe le tifoserie, che si ritroveranno invece di nuovo divise quando verrà annunciato il nome del centravanti bosniaco. Idolo ormai degli interisti, Dzeko è però ancora molto legato a Roma, città in cui ha acquistato casa, in cui torna appena può, insieme alla moglie Amra e ai tre figli che sono nati nella capitale.
Per questo, se dovesse segnare alla sua ex squadra, Edin non esulterebbe, scegliendo questa come ultima forma di rispetto nei confronti di una piazza a cui ha dato tanto e che gli è rimasta nel cuore. D’altra parte ha fatto quasi tutta la preparazione estiva con i giocatori che ritroverà oggi da avversari e per lui sarà davvero un ritorno particolare. Nonostante i più che probabili fischi che gli riserverà l’Olimpico.