Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Non ha esultato né dopo il primo gol né dopo il secondo. Forse perché Artem Dovbyk pretende di più da se stesso, forse perché non gli sono piaciute le critiche arrivate nei suoi confronti o perché è pieno di rabbia e delusione per un avvio di stagione non certo come avrebbe voluto. Fatto sta che il gigante ucraino è tornato al gol dopo ben 45 giorni, dall’ultimo siglato lo scorso 3 novembre al Bentegodi di Verona.
Una doppietta – la prima in giallorosso – che serviva come il pane sia a lui sia a Ranieri che da quando è tornato sulla panchina giallorossa ancora non aveva visto segnare il suo centravanti. E allora questa doppia compressa presa all’Olimpico certamente gli servirà per ritrovarsi e tornare a essere importante anche nei match di campionato.
I gol segnati però sono quelli di un attaccante affamato, ma soprattutto quelli che ama segnare. Incursione interna all’area piccola e guizzo vincente tra i difensori centrali. Quei gol che fanno parte della sua specialità, quelle azioni che prima De Rossi, poi Juric e infine Ranieri hanno chiesto alla squadra per mettere Dovbyk nelle migliori condizioni di segnare. Adesso Ranieri spera che siano finite le incongruenze di una squadra che deve riuscire a migliorare il proprio gioco facendo rendere al meglio tutti.