Cagliari-Roma non si giocherà. Questa la decisione del prefetto dopo le parole del presidente Massimo Cellino che aveva invitato tutti i tifosi titolari del biglietto di recarsi allo stadio Is Arenas per assistere al match che si sarebbe dovuto giocare questo pomeriggio. Provvedimento arrivato nella notte come leggiamo nell’articolo di A. Di Maria su La Repubblica dal titolo: “Decide il prefetto: Cagliari-Roma non si gioca“.
Conclusione inaspettata di una vicenda che fin da subito si è dimostrata surreale ma inevitabile, come dichiara il prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo, per salvarguardare la sicurezza prima di tutto dei tifosi. Parole riportate da C. Sordu nell’Unione Sarda dal titolo: “Rinviata Cagliari-Roma“. Ne leggimao un estratto: “Tale decisione si è resa necessaria per l’urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica, conseguente alle reazioni emotive, irrazionali e inconsulte ingenerate dal presidente della Cagliari Calcio“.
Roma che quindi potrà concentrarsi solo sul recupero degli infortunati come titola il Corriere dello Sport con R. Maida: “Ora la Roma recupera i suoi assi” del quale leggiamo un estratto: “La Roma si è messa subito in moto, già nella notte, per provare a organizzare il viaggio di ritorno, avendo soltanto la prenotazione per il volo delle 19,30 di oggi da Elmas a Fiumicino: «Gli aerei sono tutti pieni» ha fatto sapere la società che cercava di anticipare il ritorno della squadra. D’altra parte un comunicato arrivato in piena notte non poteva che spiazzare la comitiva giallorossa. Guardando il lato positivo, la Roma con questa sosta imprevista potrà recuperare tre giocatori chiave della sua rosa, come De Rossi, Totti e Osvaldo che non erano stati convocati e che potrebbero recuperare comunque per la partita di mercoledì all’Olimpico contro la Sampdoria.”
Chiusura dedicata all’articolo de Il Tempo – “Tutte le pazzie e i controsensi di un calcio ormai bollito” – di T. Carmellini: “Evidente come il contenzioso-stadio vada fuori l’ordinaria diatriba tra una squadra di calcio e l’organo che la rappresenta. No, qui c’è di mezzo una battaglia politica tra il presidente e le istituzioni locali: perché è evidente che Cellino, forte della pressione del club esercita sulla città, ha cercato di forzare la mano. E la Lega? Ha fatto il pesce in barile consegnando tutto nelle mani del Prefetto (…), Quindi il «no» ufficiale e l’inizio di una battaglia legale culminata con l’ultima «follia» ieri del presidente chitarrista che ha esortato i tifosi ad andare allo stadio nonostante il «no» del Prefetto. Una provocazione pericolosa, che mette a rischio non solo la partita di oggi, ma potrebbe innescare altre tensioni in un momento nel quale il Paese non ne ha di certo bisogno. Ma avesse per una volta ragione Lotito quando definisce Cellino un «presidente stupefacente»…!?“