La Gazzetta dello Sport (F. Bianchi) – Come sa buttarsi via la Fiorentina, lo sanno fare in pochi. Domina la Roma nel primo round ma spreca, si fa rimontare, torna in vantaggio e sul 2-1 sbaglia il rigore che avrebbe chiuso la sfida. E la Roma nel recupero pesca il jolly con Llorente per un pareggio più fortunato che giusto. Ma tant’è. Così la Viola resta all’ottavo posto dietro al Napoli e i sogni di Champions si allontanano sempre di più.
Sulla sua classifica pesano, e tanto, gli errori dal dischetto: sono ben 5 soltanto nel 2004 (record negativo nei 5 big campionati europei), 3 decisivi per il punteggio. Biraghi si aggiunge alla lista nera con Bonaventura, Ikoné e Nico. La Roma di De Rossi, meno bella del solito, ma sul pezzo fino all’ultimo, rosicchia un punto al Bologna (che deve andare all’Olimpico) e ora è a distanza di una vittoria. Bravo Daniele a correggersi, meno brava la Fiorentina a buttarsi via.
De Rossi ha schierato un’altra volta la difesa a 3, scelta da post partita di coppa per dare più solidità alla squadra stanca. Scelta che non ha pagato, in primis perché forse ha dato un messaggio sbagliato ai suoi, cioè copriamoci e ripartiamo, e poi perché i due cosiddetti braccetti erano in netta difficoltà con Gonzalez e Sottil. Quest’ultimo ha fatto rischiare l’espulsione a Mancini, ma l’arbitro Massa l’ha graziato e De Rossi ha avuto la saggezza prima di metterlo in mezzo e spostare Llorente a destra, poi di cambiarlo con Huijsen alla mezzora, perché anche con Belotti, pieno di furore da ex avvelenato, poteva cascare nel secondo giallo.