Ubaldo Righetti, ex difensore della Roma, ora commentatore per Roma Channel e per la RAI, ha parlato della situazione giallorossa in un’intervista a Il Romanista. “Paura? Certo che c’è. Perché se lo ha detto lo stesso Luis Enrique vuol dire che lo ha avvertito, all’interno della squadra. Che ha dato finora grande disponibilità al tecnico, ma probabilmente ha difficoltà a tradurre sul campo quello che lui vuole. La vittoria sarebbe stata un palliativo. Non avrebbe risolto la situazione, visto che la prestazione non c’è stata. Sarebbe stata importante per i punti, ma solo per quelli. E neanche sul piano psicologico, perché sai che nella gara successiva potresti ripetere la brutta prestazione e non fare risultato. Al contrario, se la prestazione c’è, sai che puoi anche perdere o pareggiare una partita, ma prima o poi i risultati verranno. Solo la prestazione paga e può infondere sicurezza. Perché ciò che provi in settimana, lo vedi realizzato la domenica. Quando c’è la verifica, anche di ciò che hai fatto nell’intero periodo. Cosa manca? L’ha detto Luis Enrique: la fiducia in ciò che fai. Che non si compra certo al mercato. Ma puoi costruire solo lavorando. Quanto può incidere l’utilizzo di molti giocatori in ruoli per loro inediti? È una cosa che può verificare solo lui. Perché si può fare opera di convincimento presso i giocatori, almeno quelli che hanno più spirito di adattamento. Magari solo in alcune partite e non in tutte. Con Mourinho abbiamo visto Eto’o fare anche il terzino… Se è per questo, giovedì, il Capitano si è esibito anche in scivolata, da difensore… Ci può stare. L’importante è che resti un’emergenza e non diventi una costante. Perché prima di Totti ci sono altri dieci, dietro di lui, che possono fare quella cosa. E se Francesco arriva a contrastare nella propria area, vuol dire che qualcosa non va. Insomma, manca la verticalizzazione. Ma, soprattutto, la tranquillità. E solo il tecnico può metterci rimedio”.