Giorno – Carlino – La riforma dei campionati continua a dividere Lega e Figc, ma anche i club al loro interno.
Ieri il presidente della Federazione Gabriele Gravina è stato ascoltato in commissione Cultura e Sport del Senato. E dopo aver detto di aver lasciato “piena autodeterminazione alla Serie A di scegliere il format che ritenesse più opportuno“, ha puntualizzato anche: “Sento parlare di autonomia, che è legittima. Credo sia la motrice del calcio italiano, il problema è cosa si intende per autonomia e l’impatto che ha sulle altre componenti del sistema. La Lega di A è libera di autodeterminarsi in ambito commerciale e in ambito di format. Cosa gli manca? Vuole il modello Premier? Magari, li ci sono venti azionisti, ma le quote sono 21 e la ventunesima è della federazione che ha diritto di veto quasi su tutto”.
Sul tema in commissione è intervenuto in qualità di senatore anche Adriano Galliani, che ha spiegato l’origine della spacсаtura interna alla Lega calcio: “I contrasti interni al sistema ci sono sempre stati ma ora si sono acuiti perché quattro big, Milan, Inter, Juventus e Roma, hanno pensato che attraverso l’abolizione del diritto di intesa si potesse cambiare il formato delle Serie A da 20 a 18. Cosa avrei fatto se fossi stato ancora dirigente del Milan? Avrei tentato una manovra meno rozza, mi sarei mosso in modo diverso“.