La resa dei conti su Tor di Valle stavolta sembra davvero arrivata. Dopo sette anni di stop & go attorno a un progetto disastrato tra accuse di tangenti e falle progettuali, il Campidoglio è pronto a consegnare la sua bozza di convenzione urbanistica ai privati. I quali, a questo punto, dovranno decidere se firmarla oppure no. In questo secondo scenario, potrebbe prendere corpo la minaccia di una causa al Comune. L’amministrazione capitolina, in ogni caso, ha deciso: dalle carte dell’ipotetico accordo non sarà depennata la parola chiave dello scontro con Pallotta e soci, «contestualità». Significa che per il primo match nel nuovo stadio dovranno essere pronte e collaudate tutte le opere pubbliche promesse. Dall’unificazione dell’Ostiense-Via del Mare agli svincoli alla ferrovia Roma-Lido, che dovrebbe garantire un treno ogni 3 minuti e mezzo. La «contestualità» ai proponenti piace poco. Perfino loro, evidentemente, non sono sicuri che tutte le opere saranno davvero pronte per l’apertura delle tribune. Il motivo dell’incertezza è che parte degli interventi sarà realizzato dal lato pubblico. A cominciare proprio dal rilancio della Roma-Lido. A inizio agosto, la Regione Lazio ha però ribadito che non può essere aggirata la «contestualità» tra l’apertura dell’impianto e le infrastrutture fondamentali per limitare gli ingorghi. La viabilità non può andare «in crisi». Tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, la bozza di convenzione sarà messa nero su bianco e inviata via pec ai privati. Spetterà a loro decidere se andare avanti alle condizioni del Comune oppure fare marcia indietro, magari dirottando l’interesse su Fiumicino. Lo riporta Il Messaggero.