Corriere dello Sport (L. Scalia) – L’olandese non si è risparmiato nelle due fasi difendendo la porta di Svilar fino all’impossibile. Ci ha messo il piede in caduta e con l’aiuto del la traversa ha tolto un pallone che Lukaku stava vedendo scivolare all’angolino basso (solo successivamente è stato segna-lato il fuorigioco). Rensch ha cercato spesso il fondo, ha accompagnato la manovra giallorossa dimostrando di essere tatticamente maturo per giocare in un campionato diverso dall’Eredivisie. Vedi per esempio la punizione conquistata dal limite nel secondo tempo, che poi Paredes ha mandato sull’esterno della rete.
L’ex Ajax era stato chiaro quando ha firmato il contratto: «Sono un terzino rapido, posso giocare in più posizioni e mi piace attaccare». Rensch ha impressionato proprio per l’agonismo che ha scaricato sul prato dell’Olimpico, fino a quando ha lasciato il posto a Saelemaekers. Sulla fascia destra ha creato un solco per quante volte è andato avanti e indietro per seguire un’azione, per coprire o per essere pronto a ricevere uno scarico.
L’esterno ha anche un compito difficile: riabilitare la maglia numero 2, che l’ultima volta è stata indossata dal connazionale Karsdorp, un giocatore che non ha lasciato un buon ricordo in città. … Insomma, la fascia destra non è più il punto debole del la Roma con l’accoppiata Rensch-Saelemaekers. Bisogna ricordare che a inizio anno il titolare inamovibile era Celik, riserva della riserva fino a pochi mesi prima, mentre nella passata stagione non si trovava una quadra tra Karsdorp e Kristensen.
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