Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Due allenamenti e mezzo sono bastati a Ranieri per gettare Devyne Rensch subito nella mischia. Una sorpresa per tutti, probabilmente anche per quel ragazzo che una volta sbarcato al Fulvio Bernardini dopo una lunga trattativa (cominciata già in estate) si era lasciato andare un pianto di sfogo e felicità che ha commosso tutti i tifosi ma anche la squadra che lo ha accolto nel migliore dei modi. E Devyne non si è lasciato trascinare dall’emozione per il suo esordio e ha sfoderato una prestazione più che positiva, dando segnali importanti al tecnico di poter contare su di lui immediatamente.

Una buonissima spinta sulla fascia destra, una positiva prova anche da centrale nei tre davanti a Svilar quando Ranieri ha cambiato le carte in tavola nella ripresa: nessuna sbavatura importante, tanti applausi dal tecnico in panchina e i complimenti della squadra alla fine della partita. Perché non era affatto facile giocare a ventidue anni in un club nuovo, su un campo difficile come quello di Udine, in un campionato totalmente diverso da quello olandese. “Perché è arrivato da tre giorni – ha spiegato Ranieri -. lo lo conoscevo bene perché è un ragazzo che si applica e con grandi tempi di inserimento. So cosa mi può dare, lo impareranno a conoscere anche i compagni”. E il tecnico si è soffermato anche su un altro giocatore, Manu Koné schierato da play: “Lo abbiamo visto giocare lì anche con la Francia contro l’Italia, mi piace tantissimo anche li, sono innamorato di lui”.

E se a volte il centrocampista non ruba l’occhio, la sua importanza nell’undici giallorosso è evidente a tutti. Ventisette presenze, due gol e altrettanti assist per il ventitreenne francese che non ha mai saltato una gara di campionato e adesso fa gola a mezza Europa. Come ha detto Ranieri, anche per la sua duttilità nei ruoli in cui giocare in mezzo al campo: “Ho giocato da play stavolta, ma non ho preferenze sulla posizioni. Il mister mi chiede di giocare in tante posizioni, è importante per me come crescita”.

Uno sviluppo che passa dalle indicazioni di Ranieri che sì lo ama, ma gli chiede anche di giocare più rapidamente, senza innamorarsi troppo del pallone. Per questo da play oggi è piaciuto al tecnico: “È vero, il mister ha visto la partita della Francia con l’italia, ha in mente quella gara in cui sono stato efficace giocando velocemente. Lavoro con lui, è un tecnico esperto, mi aiuta a crescere. Questa settimana ho lavorato bene, senza più fasciature al ginocchio e sono contento della vittoria”.