Regole più stringenti sul monte ingaggi: la Figc spinge i club a ridurre i costi

Corriere della Sera (M. Colombo) – Come contrastare la crisi economica del calcio. Ieri a Roma si è svolto un tavolo tecnico organizzato dal presidente federale Gabriele Gravina a cui hanno partecipato i rappresentati delle tre Leghe, l’Aic e l’Assoallenatori. Sul tavolo cifre che fanno tremare il mondo del pallone: a fronte di 5 miliardi di indebitamento del sistema calcio, un miliardo di perdite si riferisce esclusivamente alla stagione 2020-21, gravata dai danni della pandemia. 

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Nonostante la congiuntura economica i club sono riusciti nell’impresa di aumentare i costi del lavoro. Ecco perché il presidente Gravina ha chiesto alle società un comportamento coerente alla fase di recessione: non solo è stata approvata la norma secondo la quale i club, a livello di monte ingaggi, non potranno spendere più di quanto fatto nell’ultima stagione, salvo che per le eccedenze non intervenga un aumento di capitale o la presentazione di garanzie fideiussorie. 

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La Figc spinge nella direzione della moral suasion, organizzando nei singoli ritiri incontri con giocatori e allenatori per sensibilizzare sul tema. Poiché la richiesta della Lega di A di taglia di due mensilità lo stipendio dei giocatori è caduta nel vuoto, una regola che dà respiro ai conti dei club è stata concessa. I controlli per il pagamento del lordo (Irpef) di quattro mensilità, da marzo a giugno, sono spostati al 30 settembre.

 

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