Record di commissioni: 205,7 milioni nel 2022

Corriere dello Sport (G.Marota) – La pandemia ha messo in ginocchio un sistema-calcio già in crisi, eppure nelle classifiche degli spendaccioni i club italiani dominano l’Europa. Il 70% dei ricavi delle 20 squadre di A, in media, viene bruciato in stipendi. E l’ultimo report della Fifa lancia l’allarme anche per quanto riguarda la questione degli intermediari di mercato, perché le nostre società sono quelle che utilizzano maggiori risorse in commissioni per cedere calciatori all’estero (21,4% dei casi), mentre sono seconde dietro i club della Premier per utilizzo degli intermediari negli acquisti fuori dal Paese (37,6%).

I dati pubblicati annualmente dalla Figc evidenziano un trend in crescita. Nel 2022, per la prima volta nella storia del calcio italiano, è stato abbattuto il muro dei 200 milioni di euro di commissioni erogate agli agenti sportivi. Per l’esattezza: 205 milioni, 745 mila e 989 euro considerando sia la sessione invernale sia quella estiva.

In testa alla classifica c’è la Juventus, che nonostante i bilanci in sofferenza ha dato ai procuratori ben 51,3 milioni. Seguono la Roma dei Friedkin (21,1) e l’Inter (20,5). Crescono i costi delle commissioni perché aumentano sempre di più gli affari chiusi a parametri zero. Anziché pagare i cartellini a peso d’oro, le società italiane preferiscono tesserare gli svincolati e farsi aiutare in questa operazione dagli agenti, ai quali corrispondono ovviamente somme cospicue.

Nel variegato mondo degli agenti, alcuni portano a termine molte più operazioni di altri. Giuseppe Riso, ad esempio, svetta nella classifica delle transazioni del 2022: per il procuratore sono state ben 32. Dopo Riso, ecco Michelangelo Minieri (24) e Gabriele Giuffrida (23), poi Paolo Busardò (17). La prima donna in graduatoria è Carolina Varela Martinez (9 affari portano la sua firma).

Giovanni Branchini, uno degli agenti italiani più conosciuti da quando portò Ronaldo all’Inter, spiega così: “L’immobilismo durante la pandemia ha fatto in modo che ci fosse un incremento dopo – le sue parole – c’è poi un altro aspetto: i club stanno smantellando le strutture interne e si affidano sempre di più agli agenti per vendere e comprare». I procuratori, ad esempio, «stanno sempre di più svolgendo il ruolo che in passato apparteneva ai ds e agli scout. Sono cambiate tante proprietà e alcune hanno deciso di avere un ruolo più diretto nelle operazioni”. 

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