Il Messaggero – Un’accoglienza degna di un divo di Hollywood, riconoscimenti, urla e applausi: Claudio Ranieri è tornato a Roma da vincente e si gode il bagno di folla ansiosa di celebrarlo. Ieri mattina, presso il Salone d’Onore del Coni, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Bearzot assegnato al miglior allenatore italiano dell’anno (il vincitore è stato deciso circa tre mesi fa); prima del tecnico di testaccio hanno vinto Carlo Ancelotti (trionfatore in Champions League con il suo Real Madrid lo stesso anno) e Massimiliano Allegri (vincitore dello scudetto nel suo primo anno alla Juve). Ma l’impresa con il Leicester è valsa a Ranieri anche la Palma d’Oro, che in 100 anni di storia è stata vinta soltanto da Marcello Lippi: «Da giocatore fui scartato due volte dalla Roma ma poi mi prese il “Mago” Herrera. Da allenatore mi sono sempre voluto mettere in gioco, ho perso con la Grecia, ho vinto con Leicester, ma sono sempre lo stesso uomo e per questo vi dico: non mollate mai» le parole di Re Claudio alle decine di bambini presenti. Ranieri ritira i riconoscimenti davanti al presidente della Figc Carlo Tavecchio («Gli auguro di vincere un Mondiale con la Nazionale Italiana»), al presidente del Coni Giovanni Malagò e a Luca di Montezemolo, deciso ad avere Ranieri come testimonial per le Olimpiadi di Roma 2024 insieme con Francesco Totti.