La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Il gol è arrivato alla fine, quando sembrava tutto finito. Ma la sua Roma non muore mai e anche questo fa parte degli insegnamenti e della mentalità su cui Claudio Ranieri sta lavorando da tempo. E fermare la capolista, se serve poco alla classifica, aiuta tantissimo nel morale. Soprattutto in vista della sfida di mercoledì prossimo a Milano, con il Milan, nei quarti di finale di Coppa Italia.
“Sappiamo cosa può fare – dice alla fine l’allenatore giallorosso – Andremo a fare la nostra partita, con umiltà e voglia di far bene. Poi passerà chi merita di vincere”. Già, ma intanto ieri la Roma ha fermato la capolista, un altro piccolo capolavoro: “Avevamo giocato glovedi contro l’Eintracht, non potevo rimettere gli stessi giocatori – continua Ranieri – Anche a Udine avevo fatto riposare qualcuno dopo la gara giocata in Olanda, con l’Az, in un campo difficilissimo, sabbioso. Il rischio era di avere giocatori che dopo non ne avrebbero avuta più, bisogna saper gestire le forze di tutti. Il gruppo si stan allenando al 100%, ho piena fiducia in tutti, anche se poi i meccanismi con alcuni giocatori o con altri sono diversi. Ma mi sembrava più giusto così, iniziare con 6/11 nuovi e poi mettere gli altri dopo, quando il Napoli poteva essere un po’ più stanco, Del resto la squadra di Conte ha segnato 18 dci 37 gol nell’ultima mezz’ora, li sapevo che avremmo dovuto essere efficaci”.
E ancora: “L’importante per me è la prestazione, uscire dal campo sereni per aver dato il massimo. I ragazzi hanno lottato fino in fondo come leoni, il pari lo hanno voluto con tutte le loro forze e questo mi fa enormemente piacere”.