La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Come si fa a passare da inutili e marginali a monumentali? Qualcuno se l’è chiesto anche ieri, quando Claudio Ranieri ha definito esattamente così Mats Hummels e Leandro Paredes, due che invece Ivan Juric aveva emarginato in panchina, dimenticandoseli come se fossero del tutto superflui.
Da ieri Juric è il nuovo allenatore del Southampton (ultimissimo in Premier League, attualmente a -9 dalla salvezza), dopo che giovedì ha rescisso il suo contratto con la Roma. Di certo nella Capitale non manca a nessuno e quel “i miei monumenti” citato proprio da Ranieri fa capire anche come pure dentro Trigoria la rottura con la precedente gestione sia netta. E definitiva
Ranieri da quando ha intrapreso questa sua terza avventura alla Roma ha deciso di puntare forte su esperienza, carattere e personalità. E da questo punto di vista Hummels e Paredes sono quanto di meglio ci sia dentro la rosa giallorossa. Ma poi c’è anche tutto il resto. E, cioè, la qualità tecnica del tedesco e dell’argentino (che non a caso sono due campioni del mondo, al pari di Paulo Dybala), che garantiscono rispettivamente sicurezza e impostazione al reparto difensivo e imprevedibilità e verticalità alla linea mediana.
“Hummels e Paredes per me sono imprescindibili, due monumenti – ha detto ieri l’allenatore della Roma -.Capisci quanto alcuni giocatori siano leader solo quando ce li hai con te. Non è che si diventa leader così, per caso, decidendolo la mattina quanto ti alzi dal letto. E io dai miei giocatori cerco sempre il massimo, a partire da carattere e determinazione“.