La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Omorodion e Mora, ma non solo. Anche uno stadio caldo, che spinge. E un allenatore giovane, Martin Anselmi, che sembra aver rimesso a posto le cose. O, almeno, ridato un’anima al Porto. Claudio Ranieri tutto ciò lo sa bene ed è per questo che non si fida della sfida di stasera.Il Porto è una squadra forte, arrembante, che ti viene a prendere e ti pressa forte – dice –. Hanno Omorodion, ma anche un fenomeno del 2007 come Mora, che gli fa cambiare passo. Servirà una grande partita. Ma siamo pronti, siamo in un buon momento. Si tratta di mettere convinzione e autostima sul campo”.

Già, anche se poi queste gare si gestiscono sui 180’ e non è detto che quanto succeda stasera sarà decisivo per il passaggio del turno. “Ma io voglio una Roma che giochi con naturalezza sia in casa sia fuori, alla stessa maniera – continua Ranieri -. Da questo punto di vista ancora non siamo validi per come intendo il calcio io, ma ci stiamo lavorando su“.

Anche perché la Roma ha bisogno di trovare un senso a questa stagione, visto che la Coppa Italia è già volata via e il campionato è compromesso. “Questa è una sfida importante, per tornare pian piano dove dobbiamo, dove compete a società, squadra e tifosi. Noi e il Porto siamo in una situazione simile, entrambi un pochino al di sotto delle aspettative. Anche loro hanno fatto un rinnovamento totale”.