Corriere della Sera (G. Piacentini) – «Sono stato chiamato dopo una grossa grandinata e voi sapete quanto lavoro e quanta passione ci vogliono per rimettere a posto un territorio del genere. Curerò i miei giocatori con lo stesso amore che voi usate per ogni grappolo d’uva dopo una burrasca».

Claudio Ranieri ha parlato ai sommelier durante l’evento «Bibenda 2025» tenutosi all’Hotel Cavalieri sabato scorso, dedicato alla premiazione dei vini e durante il quale è stato insignito del titolo di sommelier d’onore. Ma il suo pensiero era rivolto principalmente ai tifosi della Roma e alla squadra.

La sua cura è iniziata nei giorni scorsi, però soltanto da metà settimana potranno beneficiarne tutti i calciatori, compresi quelli di ritorno dalle rispettive nazionali.

Quando avrà tutti a disposizione, il neo tecnico potrà cominciare a dare una forma anche tattica alle idee maturate in questi giorni di conoscenza, seppure parziale, della rosa. Uno dei dubbi più grandi riguarda il modulo, a partire dalla difesa anche se un paio di indicazioni le ha già date: 1) Angeliño non farà più il «braccetto» a tre; 2) non ci sono motivi per non pensare a Hummels titolare.

Claudio Ranieri, 73 anni

Due elementi che aprono la strada a più scenari tattici: il primo è la conferma della difesa a 3. Ma con calciatori che hanno caratteristiche differenti rispetto a quanto fatto da De Rossi e Juric.

Con Ranieri, insomma, sarebbe una difesa a tre «pura», con tre centrali di ruolo, da scegliere tra Mancini, Ndicka, Hummels e Hermoso. In questo modo Angeliño tornerebbe a fare l’esterno di centrocampo. Con El Shaarawy come alternativa e Zalewski che eventualmente potrebbe giocare anche a destra.

Il secondo scenario porta al ritorno alla difesa a quattro: in questo caso Angeliño e Celik sarebbero i terzini mentre con quattro centrali. Ci sarebbe l’imbarazzo della scelta con due mancini (Hermoso e Ndicka) e due calciatori (Mancini e Hummels) di piede destro.

Foto: [Julian Finney] via [Getty Images]