Il Messaggero (S. Carina) – Domenica a Napoli per l’undicesima volta in carriera Ranieri subentrerà in corsa. E c’è da scommettere che un briciolo d’emozione lo proverà. Non tanto perché ritrova una città a lui cara (dove ha allenato nel 91′-92) e un amico come Conte sulla panchina avversaria, quanto perché di tornare ad allenare la Roma non ci credeva più.

Al di là della sicurezza mostrata in conferenza stampa il giorno della presentazione, ha più di un dubbio. Deve valutare infatti le condizioni di alcuni calciatori, dalle quali dipenderà il sistema di gioco da adottare. Ad oggi, a meno di recuperi improvvisi, il ritardo di condizione di Hummels (rientrato soltanto ieri ma ancora febbricitante), Hermoso ancora a mezzo servizio e la promessa di non schierare piu Angelino come centrale, apre le porte ad un ritorno alla difesa a quattro.

Da decidere invece l’assetto in mediana per Napoli che avrà il compito di schermare e proteggere, quanto più possibile, la difesa. Perché se è vero che Paredes ha allontanato una sua partenza a gennaio e l’argentino è un calciatore che piace a Ranieri, difficile che venga impiegato domenica. Koné, Cristante e Pellegrini sembrano sicuri do una maglia. L’ultima se la giocano Le Fée, Pisilli (tra i 100 candidati del Golden Boy 2024) e El Shaarawy. Vien da sé che a se conda della scelta si oscilla tra un modulo a rombo con Pellegrini trequartista a un 4-1-4-1 con il Capitano in fase difensiva a sinistra e Elsha a destra. Diverso il discorso se Dybala non dovesse recuperare o Ranieri volesse preservarlo in vista del trittico che lo aspetta. In quel caso si opterebbe per il più classico dei 4-4-2 (o 4-4-1-1): El Sha e Zalewski sulle fasce, Cristante e Koné centrali con Pellegrini a supporto di Dovbyk.