Il Messaggero (P. Liguori) – Ci fu un Roma-Lecce, antipasto di uno scudetto meritato che non venne mai, oggi c’è un Roma-Lecce primo atto di una corsa per la salvezza che durerà tutto il mese di dicembre. Claudio Ranieri, con grande saggezza, lascia capire che questa squadra si gioca il futuro nelle prossime cinque partite. Dentro o fuori, entro la fine del 2024, un anno vissuto dolorosamente per mille motivi. Né gli allenatori (due certamente romanisti), e neppure i giocatori portano gravi responsabilità di un suicidio tutto interno alla Roma, ma adesso sono loro chiamati ad uscirne.
Per fortuna, Claudio è il migliore possibile per affrontare questa situazione. Poi, verrà gennaio e il terribile anno bisestile sarà dietro le spalle. Ci sarà un mercato di riparazione. Una punta vera e due terzini sono il minimo necessario, ma probabilmente sarebbe importante la scelta di un amministratore competente del calcio italiano. Oggi, come sappiamo tutti, è una partita da vincere assolutamente. E non è soltanto una questione di punti, perché se non torna anche un po’ di fiducia e di morale rischiamo di perdere in futuro anche giocatori delusi che possono guardare altrove.