Il Mattino (P. Taormina) – Alla fine ognuno deve fare il suo, in una partita non c’è spazio per l’amicizia. La pensano così entrambi. Antonio e Claudio, i due “aggiustatori”. Uno è già riuscito a sistemare il Napoli, a tempo di record. L’altro è atteso da un record, perché sistemare la Roma non è per nulla semplice. Nemmeno per uno come come lui a cui a Trigoria chiedono solo una cosa: un miracolo.
Nessun messaggio, nessuna telefonata. domenica uno solo può essere il vincitore anche se a Ranieri basta un pareggio per poter essere felice. Un anno, di questi tempi, Conte era a cena da lui, a Quartu Sant’Elena. Era già stato chiamato da De Laurentiis. E ora? “Io guardo al bene della Roma, non a me stesso, e se si parla di Antonio tanto di cappello. Lo vado a prendere all’aeroporto“, disse Ranieri nel 2019 quando era ancora sulla panchina giallorossa.
Rieccoli, domenica pomeriggio, i due sir, quelli che hanno incantato Londra. Il broncio minaccioso di Conte contro l’immagine di Ranieri da lupo travestito d’agnello: uno che piace a tutti. Pure ai tifosi avversario. Conte contro Ranieri: da una parte uno che non fa nulla per nascondere la rudezza del proprio carattere, dall’altra uno che tenta con la mitezza dei modi di incartare tutti. Riuscendovi.
Conte non dimentica l’accoglienza inglese di Ranieri. Il problema vero di Conte, in queste core, è che non sa come immaginarsi la prima Roma di Ranieri. Molte cose cambieranno rispetto alla squadra di Juric ed è complicato, adesso, ipotizzare lo schieramento dei giallorossi. Ma sarà contento di abbracciarlo.