Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato al termine dello 0-0 con il Sassuolo. Queste le sue parole:
RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Oggi la Roma le ha davvero provate tutte, forse è mancata solo un po’ di lucidità. Che scenario si prospetta in vista dell’ultima partita?
Concordo, i ragazzi hanno dato fondo ad ogni stiva di energia per portare a casa un risultato che ci facesse sperare ancora fino all’ultimo secondo della partita contro il Parma. Tante volte volte si dice che si doveva essere più freddi, cinici, lucidi, e forse bastava essere solamente un po’ più fortunati in alcune circostanze. Ma questo è il calcio: altre volte abbiamo fatto gol alla prima occasione, oggi la palla non è voluta entrare contro un Sassuolo che sa giocare davvero molto bene. Giocano a uno o due tocchi e sanno sempre cosa fare, era un avversario molto difficile. Detto questo, dobbiamo dare fondo agli ultimi 90 minuti con tutta la qualità, la voglia e la determinazione per prendere un posto in Europa League, che rimane sempre un bel campionato.
Nel primo tempo sembravate un po’ contratti, ha forse pesato la contestazione dei tifosi per la questione De Rossi?
No, non credo. Anche con la Juventus il primo tempo è stato molto guardingo. Non è che non volessimo pressarli, è che nel finale di stagione non hai le forze per fare 90 minuti alla garibaldina. Abbiamo corso tanto e addirittura i giocatori del Sassuolo – che credo abbiano tenuto di più la palla – avevano i crampi, quindi la partita è stata molto intensa.
La prestazione del primo tempo è figlia di un allenatore che se ne va e di una settimana complicata?
Sembrava un ‘liberi tutti’… Non sono d’accordo. Mi dispiace, ma se analizziamo tutta la partita non è stata da ‘liberi tutti’ ma da ‘proviamoci fino in fondo’. Ho visto Fazio arrabbiarsi, fare il centravanti e provarci fino all’ultimo secondo, se i calciatori o l’allenatore si sentissero già in vacanza non avremmo fatto questo tipo di partita.
Alla luce dell’ormai certa mancanza di approdo in Champions League si suppone anche quel ridimensionamento economico di cui aveva parlato?
Io non ho parlato con nessuno, è una mia idea. I conti sono quelli. Se la Roma ogni anno deve vendere per ottenere determinate cose entrando in Champions League, non entrando in Champions e non entrando un determinato numero di milioni io credo – credo, non sono il presidente – che sarà così.
Nella sua pur breve esperienza si poteva fare di più?
Io sono uno che non si accontenta mai, per cui sì, potevamo fare di più. Guardo però da quando sono partito e da cosa ho trovato: ho trovato dei ragazzi giù moralmente ma non fisicamente, perché Di Francesco ha lavorato molto bene, però riportare entusiasmo e voglia di divertirsi… Perché loro sono professionisti ma se i ragazzi non si divertono e perdono autostima non si ottiene più nulla. Perciò io sono soddisfatto di quanto fatto, abbiamo giocato bene. Anche stasera, io sono soddisfatto, non posso dire una parola di rimprovero perché hanno lottato veramente con il coltello fra i denti fino in fondo.
Dzeko ha fatto due gol in undici partite: qual è il problema?
I problemi possono essere molti o uno soltanto. Quale? Tutti i bomber hanno un anno ‘no’. Sono abituati ad andare in doppia cifra, dai 15 ai 25, ma se un anno non segnano come ti aspetti è logico che la squadra non renda. Quando un allenatore fa una squadra vede e fa alcuni ragionamenti: “L’attaccante mi fa 15-20 gol, l’ala me ne fa 6-7, il centrocampista me ne fa 6-7, la difesa me ne fa altri 6-7”. Ecco come si costruisce una squadra. E’ logico che quando un attaccante non ti dà quei gol tu lo senti.
Le chiedo due cose approfittando del suo ritorno in Italia: un commento sulle inglesi finaliste in entrambe le coppe europee e se in Italia vedremo mai una squadra come il suo Leicester…
Lì c’è un ritmo pazzesco. Non soltanto quello che si vede in tv ma anche quello che c’è negli allenamenti. In allenamento si va ancora più forte e si entra duri come quando si gioca. E’ una forma mentis: come ti alleni così giochi. Chi non riesce a entrare in sintonia con questo tipo di lavoro viene messo da parte normalmente, perché non ce la fa ad entrare in quel ritmo. Ci sono tanti soldi, ci sono presidenti che vogliono investire, allenatori di prima grandezza ma così è anche in Italia, anche se ora stiamo vivendo un momento difficile da cui secondo me stiamo man mano uscendo. Ci sono tante squadre che stanno cercando di mettere a posto i loro conti e pian piano torneremo quello che siamo sempre stati. E’ un momento di transizione del calcio italiano, cosa che in tutti i campionati c’è stato. Per quanto tempo non abbiamo sentito parlare dell’Ajax? Ma prima o poi gli olandesi ritorneranno. Magari torneranno a nascere i Van Basten, i Kluivert, i Gullit e compagnia bella. Così per tanti anni non si sono visti i tedeschi e poi sono tornati, i francesi non c’erano più e poi hanno vinto il Mondiale. Questo è. Noi al momento siamo in un momento di stasi ma stanno uscendo piano piano dei grandi calciatori. Leicester? Credo sia stata una cosa irripetibile, di un’annata eccezionale di 20 giocatori. Sembrava veramente una favola, tutto quello che pensavamo si traduceva in verità e le altre non sono state alla nostra altezza, perché quando cadeva una cadeva l’altra e noi siamo arrivati fino in fondo. Ci dicevano che non avremmo tenuto la pressione fino alla fine, invece abbiamo ottenuto tutto.
RANIERI A ROMA TV
Qual è lo stato d’animo?
Siamo dispiaciuti tantissimo, le abbiamo provate tutte, con la corsa e la qualità, non era facile. Pressarli è complicato e abbiamo creato tanto però non siamo riusciti a segnare, è un peccato.
Le sensazioni in vista dell’ultima partita?
Al di là dei risultati nostri e delle altre, chi gioca a calcio non vuol perdere neanche in allenamento. Chiedo che si lotti, poi si saprà accettare il responso del campo, così fanno gli sportivi.
La serata è una sintesi della stagione?
Ci sono annate che non vanno per il verso giusto. Guardiamo Dzeko, un fior di attaccante che quest’anno non ha segnato come al solito. Poi si paga dentro la classifica, non riuscendo a fare quello che ognuno vorrebbe.
Zaniolo è stato troppo precipitoso?
Quando veniva il centrale a un certo punto dovevano uscire da una parte Zaniolo e da una Cristante, se non che Zaniolo usciva troppo presto e gli altri non erano ancora pronti a fare la diagonale.
Come mai De Rossi non ha giocato?
Perché Daniele non stava al massimo, perché rischiarlo e doverlo cambiare. Ha fatto tre allenamenti in settimana, farà tutta la settimana e sarà pronto per domenica.
Come si deve ripartire l’anno prossimo?
Non posso avere idee perché non ho mai parlato di piani futuri. Ci sono molte squadre che si stanno rinforzando, e bisogna vedere che piani ha la società per l’allenatore che verrà. Ci sarà un nuovo mister con un nuovo sistema di gioco. Bisognerà vedere quali saranno i giocatori adatti allo stile di gioco che il nuovo allenatore vorrà adottare.
Si salva qualcosa?
Nella Roma ci sono ottimi giocatori e ottimi giovani. Sta all’allenatore che verrà trovare i giocatori che dovranno restare e quelli che dovranno andar via. La squadra è buona, se quest’anno avesse trovato i gol di Dzeko che normalmente fa sarebbe stato diverso. Adesso non voglio dare colpa a lui, tutti i campioni hanno un’annata no. Se lui ne avessi fatti i soliti 20 forse la Roma sarebbe stata in Champions. C’è tanto da costruire con un’ottima base.
RANIERI A DAZN
L’occasione di Kluivert…
Ci abbiamo provato fino all’ultimo. Peccato. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, hanno lottato fino in fondo e hanno fatto una buona prova soprattutto nel secondo tempo.
Quando la Roma ha l’atteggiamento giusto crea occasioni. Che rammarico ha?
Sono i 3 punti, sono sempre i 3 punti. La Roma è una buonissima squadra, ci sono degli anni che non vanno bene. Si sbagliano occasioni chiare.
Se aveste giocato così più a lungo avreste preso 3 punti…
Anche a me piacerebbe pressare alto, però la squadra questo può dare e questo ha dato fino in fondo. Non siamo attendisti, non aspettiamo il momento giusto per poi dare fondo alle nostre energie. Il Sassuolo aveva i crampi, non è stata una partita facile né per loro né per noi, loro sono molto bravi, andarli a pressare è molto difficile perché giocano a due tocchi, e come arrivi dopo la palla scappa via, è la qualità del Sassuolo. Avremmo voluto pressarli dall’inizio, ma non è che non ce l’abbiamo fatta. Bisogna dividere bene i 90 minuti.
Quanto è stato complicato preparare la partita questa settimana?
Ha pensato di far giocare De Rossi? Non ho mai pensato di farlo entrare, lo voglio pronto per domenica, deve essere la sua festa. Invito i tifosi a fare festa a Daniele e alla Roma. Merita questo un capitano come lui. Per il resto pazienza, ci rimbocchiamo le maniche e si continua a lavorare.
La gestione dei cambi…
Ho pensato “O la va o la spacca”, cercando di ho pensato a mettere più potenziale tecnico che di corsa. O dentro o fuori, abbiamo creato di più ma non ci siamo riusciti. Contro la Juventus i cambi avevano dato frutti copiosi.
Cosa si sente di dire ai tifosi per l’anno prossimo? Ha parlato con De Rossi?
Daniele è normale che non sia sereno, è dispiaciuto ma spetta a lui dirlo. Ho preparato la partita come al solito, ho incoraggiato i ragazzi portandoli ad autostima positiva. La Roma riparte con ottimi giocatori, poi non so che mercato farà la società.
RANIERI A RADIO RAI
“Questo pareggio ci esclude virtualmente dalla Champions League. Ci abbiamo provato in tutte le maniere, purtroppo è andata così. Non posso rimproverare niente ai ragazzi, hanno dato il massimo. Nella ripresa abbiamo giocato meglio, la partita è stata molto intensa. Dobbiamo fare tre punti contro il Parma per entrare in Europa, dobbiamo vincere per De Rossi e per i tifosi. Il nostro pubblico vorrà far vedere il loro amore per Daniele e per la Roma”.