Ragioni e doveri di un tecnico sempre schietto

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – La schiettezza è una virtù e quella che Eusebio Di Francesco dispensa, soprattutto nei dopo gara, piace ai tifosi. Le parole post-Napoli hanno toccato più concetti: 1) gli infortuni: «Non avvengono sempre con me, ma anche con le nazionali»; 2) il 4-3-2-1 nel p.t. e il 4-3-3 nel s.t.: «Mi avevano detto di mettere Nainggolan alto e li ho accontentati. Scherzo…»; 3: la condizione fisica: «Il Napoli ha meccanismi collaudati, non ha infortuni, non è partito per la tournée estiva»; 4: il mercato: «Se prendi Schick che ha fatto tre allenamenti con la squadra e poi viene con noi, il rischio di farsi male è alto. Karsdorp viene da un infortunio…» (in sintesi: Salah e Ruediger, finora, non sono stati sostituiti). Le parole di Di Francesco sono tutte sacrosante e il tecnico non è tipo da cercare alibi. Ma qualcuno inizia a pensare che sia altrettanto vero che Spalletti voleva Rincon ma non battè ciglio (in pubblico) quando gli comprarono Grenier, che le tournée le hanno fatte anche Zeman e Garcia, che Nainggolan in quel ruolo era cercato dal Chelsea.

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